19 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Guardia di Finanza

Imprenditore torinese in manette: 1,7 milioni di euro sottratti alle casse societarie

L’attività di indagine, condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Torino, ha permesso di portare alla luce la condotta fraudolenta dell'uomo. Diverse le modalità con le quali sono state prosciugate le risorse aziendali

TORINO - Agli arresti domiciliari un imprenditore torinese di cinquant'anni identificato come responsabile del fallimento di una società di Torino. L’attività di indagine, condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Torino, ha permesso di portare alla luce la condotta fraudolenta dell'uomo, in concorso con tre prestanome (di cui uno deceduto) ai quali è stata invece formalmente intestata l’azienda. La stima del patrimonio societario è di circa 1,7 milioni di euro.

Prestanome a capo della società
Gli indagati, a fronte di una situazione di difficoltà economica dell’azienda, sono entrati in contatto con i precedenti soci, dapprima con la promessa di procedere a un’azione di risanamento, poi estromettendoli dalla gestione imprenditoriale. Una volta messi a capo della società dei prestanome (uno dei quali reclutato in un bar), i responsabili hanno messo in atto il loro reale piano di depredare l’intero patrimonio dell'azienda, senza pagare i fornitori e i 15 dipendenti, destinandola così all’inevitabile fallimento.

Il fallimento della società
Sono stati riscontrati pagamenti diretti a una società, esistente solo sulla carta e gestita da personaggi compiacenti. In un altro caso è stata verificata la cessione del contratto di leasing di un immobile, pressoché senza corrispettivo, a un’altra impresa riconducibile agli indagati, il cui conto corrente era gestito peraltro dalla compagna dell’arrestato. Gli investigatori hanno provveduto a ricostruire l’ammontare dei profitti illeciti realizzati, anche al fine di giungere a eventuali aggressioni patrimoniali.