23 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Musica

Torino, autunno dark con Marylin Manson

Dopo le due date estive a Roma e a Villafranca il musicista americano torna nel nostro paese il 22 novembre al Pala Alpitour. Ecco tutte le info utili per esserci

TORINO – I grandi concerti dell'autunno sono già stati annunciati. Come quello di Marilyn Manson che dopo aver annunciato le due date italiane del 25 Luglio al Postepay Sound Rock in Roma e del 26 Luglio al Castello Scaligero di Villafranca (Vr), ha dato conferma della sua presenza al Pala Alpitour il prossimo 22 novembre. Il Reverendo Manson ha in cantiere un nuovo album, attualmente in fase di lavorazione, dal titolo «Heaven’s Upside Down». Intanto possiamo goderci l'attesa acquistando il biglietto del suo concerto torinese. Prezzo del biglietto in prevendita: a partire da €37 più prevendita su ticketone.it. Ecco qualche cenno sulla sua storia: uno degli artisti più controversi degli anni ’90, Brian Warner, questo il suo vero nome, è nato il 5 gennaio 1969 in una piccola città dell’Ohio, dove vive una tipica infanzia americana (raccontata come un romanzo nel libro «La lunga strada dall’inferno»). Dopo aver fatto il critico musicale in Florida, incontra il chitarrista Scott Mitchell alias Daisy Berkowitz. Con lui, nel 1989 forma i Marilyn Manson (nome ricavato unendo la diva Marilyn Monroe e il leader della setta delle «figlie di Satana», Charles Manson). Nel 1993 Trent Reznor dei Nine Inch Nails si accorge dei loro concerti sconcertanti, e li ingaggia nella sua Nothing Records.

Gli inizi e i successi
Nel 1994 due eventi importanti: esce il primo album Portrai of an america family e arriva un nuovo bassista, Twiggy Ramirez. Come supporter dei Nine Inch Nails, Brian/Marilyn comincia a far parlare di sé più del suo pigmalione. Ispirandosi alle trovate sceniche di Alice Cooper e Kiss, costruisce un personaggio che possa autenticamente disgustare i genitori di tutto il mondo, facendosi proclamare reverendo dalla chiesa satanista, esaltando ogni tipo di droga e perversione sessuale, facendo a pezzi bibbie sul palco, provocandosi ferite durante i concerti, ostentando le chiappe al pubblico – cui ogni tanto getta galline. In tutto questo furore, mentre tanto si parla di lui e qualche stato americano lo accontenta mettendolo al bando, un album assai ambizioso come Antichrist superstar non vende più di un milione e 400mila copie. Nel frattempo Berkowitz se n’è andato, sostituito da tale Zim Zum: anche lui durerà poco: nel 1998, esce Mechanical animals, che vede l’arrivo di John John Lowery. Il disco è un tentativo, non privo di interesse, di lasciare il metal per il glam-rock. Ma anche in questo caso, di Manson si parla più nelle sezioni «gossip» che nella critica musicale. Lui del resto non si tira indietro: si veste da pontefice, si propone con due seni finti, ha una serie di battibecchi con la compagna di tour e casa discografica Courtney Love – che se ne andrà a metà tournée. Nel 1999 la strage nel liceo di Columbine, in Colorado, è il pretesto per imbastire un processo a Manson come profeta di una gioventù americana degenerata. Lui, indignato, si appella alla libertà di espressione artistica – e suggerisce ai benpensanti americani di cercare altrove le radici dei problemi del paese. A fine anno esce The last tour on earth, dal vivo, e alla fine del 2000 il nuovo album Holy wood (in the shadow of the valley of death) inizialmente sembrava dovesse trattarsi di un film, invece è un concept-album che ancora una volta irrita la Chiesa Cattolica anche a causa della copertina, che lo ritrae crocifisso e in decomposizione. La controversa vicenda del Colorado viene riportata alla ribalta dal film di Michael Moore «Bowling at Columbine», dove Manson compare e ha modo di esporre le proprie opinioni. Nel 2003 esce The golden age of grotesque. Un anno dopo viene dato alle stampe il best of Lest we forget, nel quale compare anche una inedita versione di Personal Jesus dei Depeche Mode. Nella primavera del 2007, il reverendo Manson, dopo aver rotto il suo matrimonio con Dita Von Teese, ritorna a pieno titolo sulle scene musicali con il nuovo album di inediti Eat me, drink me. Nel 2009 è la volta di The hig end of low, che vede Manson riunirsi con Twiggy Ramirez. Il disco, che ha debuttato al numero 19 nella chart britannica, a livello critico viene accolto piuttosto positivamente con la rivista statunitense Spin che gli assegna un 4 su 5 e la BBC che ne parla bene; tuttavia alcuni giornalisti sono meno teneri e, ad esempio, Rolling Stone si ferma ad un 2,5/5. The high end of low contiene quindici brani con l’ultimo che è curiosamente intitolato proprio 15.