29 marzo 2024
Aggiornato 15:30
Pasqua

«Tanti costretti a lavorare a Pasqua: il denaro è l'idolo assoluto», l'attacco dell'arcivescovo di Torino

Durante la messa pasquale l'arcivescovo di Torino ha espresso il suo triste disappunto per chi considera i giorni di festa come giorni di lavoro normali: «tanti lavoratori sono costretti a lavorare non avendo così l'opportunità di vivere in famiglia una festa che accomuna tutti»

TORINO - A Pasqua, come ogni anno, torna a riaccendersi la polemica che riguarda gli esercizi commerciali. Tenere aperto e permettere a chi è in ferie e ai turisti di godere del tempo libero con i negozi e i ristoranti aperti o lasciare del tempo libero da godere magari in famiglia anche ai lavoratori di bar e ristoranti? Dopo tutto, è festa anche per loro. 

Parla monsignor Cesare Nosiglia
In merito alla questione, all'indomani del giorno di Pasqua, si è espresso monsignor Cesare Nosiglia. L'arcivescovo di Torino parla dal pulpito della messa domenicale di un «triste primato» per la città sabauda: «quello di considerare un giorno speciale come un giorno feriale, dove tanti supermercati sono aperti e tanti lavoratori sono costretti a lavorare non avendo così l'opportunità di vivere in famiglia una festa che accomuna tutti, credenti e laici». La predica prosegue poi con un ammonimento che riguarda la cupidigia e la brama di denaro, «idolo assoluto e indiscusso a cui si sacrifica ogni altro valore».