30 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Università di Torino

Troppi studenti, lo spettro del «numero chiuso» spaventa l’Università di Torino

Il numero di iscritti sale vertiginosamente, le regole cambiano: il numero chiuso potrebbe riguardare una dozzina di corsi, ma le università proveranno a scongiurarlo

TORINO - Numero chiuso «sì» o numero chiuso «no»? E’ questo il dilemma affrontato in questi giorni nelle aule e corridoi dell’Università di Torino dai vertici dell’ateneo. Il nuovo decreto ministeriale sui criteri minimi infatti, impone all’Università torinese alcune scelte. Spesso dolorose. Le vie, in fondo, sono essenzialmente due: aumentare il numero di docenti o inserire il numero chiuso in diversi corsi. Una dozzina circa.

L'Università vuole evitare il numero chiuso, ma le regole...
Dall’Ateneo la posizione è abbastanza netta: «Vogliamo evitare il numero chiuso» fa sapere Elisabetta Barberis, prorettore. Tuttavia, i conti con le risorse e le nuove regole vanno fatti. Sono soprattutto le seconde a spaventare, in quanto i cambi di regolamento sono ormai all’ordine del giorno e impediscono alle università di intraprendere in maniera netta una via e di portarla avanti. Difficile programmare senza certezze normative. Il ministero, attualmente, chiede agli atenei di diminuire il rapporto tra numero di studenti e docenti. Il problema è che a Torino, a fronte di un numero costante di professori, gli studenti crescono sempre di più, come testimonia il 15% in più di matricole negli ultimi due anni.  La soluzione "temporanea" trovata potrebbe essere quella di chiedere in prestito alcuni professori ad altri dipartimenti.

I corsi a rischio numero chiuso
Quali sono dunque i corsi a rischio numero chiuso? La situazione più netta si registra nella facoltà di Economia, tanto che nei corsi di Economia e Commercio e Economia Aziendale è già stato chiesto il numero chiuso. Una proposta che andrà valicata dal Senato Accademico, ma che intanto è già stata formulata. Gli altri corsi in cui potrebbe essere introdotto il numero chiuso sono quelli di Informatica, Scienze Internazionali, Comunicazione Intercolturale, Nuove Tecnologie, Scienze della Comunicazione, Innovazione Sociale, Comunicazione, Comunicazione Pubblica e Politica, Comunicazione, Ict e Media e Comunicazione e Culture dei Media.