28 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Cronaca

Violentata ripetutamente dal marito, l'8 marzo trova il coraggio di denunciare gli abusi subiti

Dopo aver abusato sessualmente della moglie l'ha minacciata con un coltello e ha tentato di strangolarla con un cavo. La donna riesce a liberarsi e denuncia tutto alla polizia

TORINO - Era la mattina dell'8 marzo quando la donna, vittima di abusi ormai da mesi, ha raccolto tutto il suo coraggio e si è recata al commissariato di polizia San Paolo per denunciare le violenze subite. Il marito, un 36enne di origine marocchina, negli ultimi tre mesi aveva infatti spesso costretto la compagna a rapporti sessuali non consenzienti e l'ultimo episodio si è verificato proprio la notte prima della festa della donna.

L'ultima notte di violenza 
Pare che la sera del 7 marzo il marito della vittima fosse sotto l'effetto di pesanti dosi di stupefacenti e abbia avanzato pretese sessuali nei confronti della moglie, come ormai da tempo era solito fare. Sebbene la donna si fosse opposta fermamente, la violenza è andata avanti fino all'alba del giorno dopo quando l'uomo, ancora sotto effetto del crack, ha minacciato la moglie con un grosso coltello da cucina e ha nuovamente abusato di lei. Lo stupratore avrebbe inoltre tentato di strangolare la compagna con un cavo, fortunatamente però la donna è riuscita, divincolandosi, a evitare che il peggio avvenisse. Durante tutto l'episodio di efferata violenza inoltre i figli della coppia si trovavano all'interno della stessa casa, addormentati. 

La denuncia alla polizia
All'indomani dell'ennesima notte di violenza, la vittima ha deciso dunque di denunciare alla polizia tutte gli abusi subìti da parte del trentaseienne marocchino. Poco più tardi lo stesso giorno il personale del Commissariato San Paolo ha proceduto all'arresto dell’uomo, nonostante questo abbia tentato di darsi alla fuga. Una volta raggiunto ha reagito con violenza e, durante la colluttazione, uno degli agenti è rimasto ferito procurandosi la frattura della testa dell’omero con una prognosi di 30 giorni. In questo modo l'aggressore, oltre a rispondere alle accuse di violenza sessuale, maltrattamenti e tentato omicidio, è stato arrestato per violenza e lesioni a pubblico ufficiale.