18 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Alluvione Piemonte

Alluvione, Piemonte in ginocchio: mezzo miliardo di euro esclusi i danni all’agricoltura

La Regione ha inviato il rapporto al Dipartimento della Protezione Civile: 317 milioni di euro per interventi urgenti, 497 le operazioni di ripristino. Chiesto lo stato di calamità

TORINO - 317 milioni di euro per gli interventi urgenti, 497 milioni di euro per le operazioni di ripristino: superata l’emergenza maltempo, tutto il Piemonte si trova a fare i conti con i danni ingenti alle infrastrutture e alle opere pubbliche del territorio. La Regione ha quindi inviato il rapporto al Dipartimento della Protezione Civile, accompagnato la richiesta da parte di Sergio Chiamparino di dichiarazione di stato di calamità e di sospensione dei vincoli finanziari.

Chiamparino: "Il peggio evitato grazie alle opere costruite nel 1994"
Una situazione a tratti drammatica, soprattutto se si pensa che dal computo del rapporto sono esclusi i danni ai privati e all’agricoltura la cui quantificazione non è certa e richiederà ulteriore tempo. Chiamparino ha ricordato come «le opere realizzate dopo l’alluvione del 1994, la cui portata è paragonabile a questa, hanno evitato un bilancio più pesante in termini economici e di vite umane». In tal senso l’impegno dei tecnici regionali e provinciali, dei volontari della Protezione Civile, delle Prefetture, delle forze dell’ordine dei vigili del fuoco e dei sindaci, è stato lodevole. Come noto, le maggiori criticità si sono riscontrate nell’alta val Tanaro, dove è esondato il fiume ma situazioni difficili sono state registrate nelle valli Pellice, Chisone, Lanzo, Germanasca, Corsaglia ed Ellero.

Stato di calamità, la situazione
Il presidente rassicura inoltre gli alluvionati che si chiedono cosa ne sarà della richiesta di stato di calamità naturale ora che si apre la crisi di governo: «La dichiarazione dello stato di calamità naturale rientra nel disbrigo degli affari correnti, quindi non viene messa in discussione dalle vicende del Governo. I tempi di approvazione dipendono solo dalla ricognizione dei danni che i nostri tecnici assieme alla Protezione civile stanno ultimando in questi giorni e che dovrà essere allegata alla dichiarazione stessa durante la prima riunione utile del Consiglio dei ministri».