30 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Eventi a Torino

Dopo il successo del Salone del Gusto, Torino si candida a ospitare il «Bocuse d’Or 2018»

Il Bocuse d’Or va oltre la semplice competizione culinaria, in quanto rappresenta un evento in grado di generare interesse mediatico su scala planetaria, con notevole visibilità e ottime ricadute per la regione ospitante

TORINO - Sono passati solo pochi giorni dalla fine del Salone del Gusto, per la prima volta in una veste completamente nuova, all’aria aperta per le strade del centro (e non solo) di Torino, che Regione Piemonte lancia una nuova sfida internazionale per consolidare ulteriormente il ruolo del capoluogo a «capitale mondiale del gusto»: l’assessorato alla Cultura e al Turismo ha presentato il dossier di candidatura per ospitare sotto la Mole l’edizione 2018 delle finali europee del «Bocuse d’Or», il più importante e celebrato premio di alta cucina, vero e proprio campionato del Mondo del settore.

Concorso rivoluzionario per l’ambito gastronomico
Il Bocuse d'Or prende il nome dal suo ideatore, il francese Paul Bocuse, oggi novantenne, fra i più grandi chef del XX secolo (3 stelle Michelin per cinquant'anni col suo ristorante a Collonges-au-Mont-d'Or). Lanciato nel 1987, il concorso biennale propone un format ancor oggi rivoluzionario per l’ambito gastronomico, ispirato al modello dei grandi eventi sportivi, con 24 chef da altrettante nazioni che si confrontano in una spettacolare sfida culinaria, con tanto di pubblico e tifo sugli spalti. La sfida si tiene negli anni dispari a Lione, in occasione del «Sirha», grande fiera professionale della ristorazione e della gastronomia, ma dal 2007 è preceduto da tornei di qualificazione continentali, organizzati negli anni pari: «Bocuse d’Or» Asia-Pacifico, America Latina e, naturalmente, Europa, la cui sede viene invece periodicamente stabilita dal comitato organizzatore.

Torino per le selezioni europee del 2018
La candidatura della città di Torino ha l’obiettivo di far sì che le selezioni del 2018 si tengano sotto la Mole. «Abbiamo voluto cogliere al volo questa opportunità e proporre la nostra candidatura», ha spiegato l’assessore regionale Antonella Parigi, «nell’ottica di rafforzare la leadership piemontese nell’ambito enogastronomico, all’interno di una strategia complessiva che ci vede attivi nel connettere sempre più Torino con il resto del territorio regionale proprio su questo tema. Questa potrebbe divenire davvero una grande vetrina per tutto il Piemonte, sia in chiave turistica sia in termini agroalimentari».

Un evento di «scala planetaria»
Il «Bocuse d’Or» va oltre la semplice competizione culinaria visto il grande interesse mediatico che genera e stante il fatto che genera ottime ricadute per la regione ospitante. Anche perché il format della competizione offre una preziosa opportunità per far conoscere ai più grandi professionisti del settore i prodotti del territorio: la gara prevede che tutte le nazioni partecipanti - rappresentate da uno chef, un tutor e un commis - in 4 ore debbano creare un piatto di pesce e, con mezz'ora in più, un piatto di carne, il cui ingrediente di base è comune a tutti gli chef e viene scelto dal comitato organizzatore.