3 maggio 2024
Aggiornato 06:30
Vertice per l'istruzione in Piemonte

Emergenza insegnanti in Piemonte, a settembre 500 cattedre rischiano di rimanere vuote

All’appello mancano esattamente 553 insegnanti. Preoccupato l'assessore Gianna Pentenero che parla di emergenza se non dovessero cambiare le cose nel prossimo mese e mezzo. Sindacati sul piede di guerra

TORINO - Il numero degli studenti è in crescita rispetto allo scorso anno, ma in Piemonte gli insegnanti non bastano. E’ quanto è emerso quest’oggi nell’incontro tra assessorato regionale all’Istruzione, Ufficio scolastico regionale e sindacati. All’appello mancano 553 insegnanti, cifra nata dalla differenza tra le 2.797 unità richieste dagli otto provveditorati piemontesi e le 2.224 date dal ministero.

Assessore Pentenero: «Rischiamo di trovarci in sofferenza»
Al tavolo di questa mattina ha preso parte anche l’assessore regionale Gianna Pentenero che ha confermato il rischio: «Il ministero calcola il fabbisogno di docenti su una popolazione scolastica stimata nella nostra regione intorno ai 539.502 alunni. Nell'incontro, invece, l'Ufficio scolastico ha comunicato come a questa somma si debbano aggiungere ulteriori 1.571 alunni, non conteggiati da Roma. Ciò significa che, se non verranno aumentate le assegnazioni, ci troveremo con una sofferenza di più di 500 docenti». Per scongiurare l’ipotesi la stessa Pentenero ha scritto una lettera al ministro Giannini per chiedere un intervento straordinario che eviti "situazioni assolutamente ingestibili e di difficile comprensione per i genitori e l'opinione pubblica».

I sindacati sul piede di guerra
Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda guardano il lato negativo della vicenda se non cambiasse nulla da qui al prossimo mese e mezzo: «La situazione è gravissima. A settembre, senza le risorse necessarie, è a rischio il funzionamento della scuola piemontese e il diritto allo studio degli alunni».