3 maggio 2024
Aggiornato 12:30
Cronaca

Accusato della rapina commessa dal fratello: assolto dopo 4 anni e mezzo

La sentenza è stata ribaltata in corte d'appello. I giudici non avevano mai creduto alla confessione resa dal vero colpevole

SAN GIORGIO CANAVESE - Un clamoroso equivoco, uno scambio di persona durato 4 anni e mezzo e risoltosi solo in Corte d'Appello. Al centro della vicenda due fratelli molto simili tra loro e una rapina in banca.

La dinamica della rapina
Nel luglio del 2012 Angelo G. C., 33 anni, entra nella filiale della banca Intesa San Paolo di San Giusto Canavese armato di un taglierino, portando da casa sua una borsa e un catalogo di un supermercato della zona. Le dita sono accuratamente cosparse di colla, proprio per non lasciare alcuna traccia. La rapina va a buon segno, Angelo riesce a portare via 1.750 euro nonostante la coraggiosa resistenza da parte di una dipendente.

Lo scambio di persona
Nella fuga Angelo abbandona la borsa e il volantino: da questo fatto nasce l'equivoco. I Ris trovano impronte e tracce di sudore che inchiodano il fratello Daniele, 26 anni, il quale, vivendo in casa con Angelo, era precedentemente entrato in contatto con gli oggetti analizzati. Daniele si professa innocente, accusa il fratello maggiore ma viene condannato ugualmente a 4 anni e sei mesi di carcere per rapina.

Quattro anni dopo l'assoluzione
Sembra assurdo, ma nonostante la successiva confessione di colpevolezza resa da Angelo e le richieste di perizie dei filmati che avrebbero dovuto far notare la differenze tra i fratelli, il grido di innocenza di Daniele non viene ascoltato da nessuno. Si arriva in Corte d'Appello dove, grazie alla tenacia dell'avvocato Vittorio Pesavento, il fratello minore viene incredibilmente assolto per «non aver commesso il fatto».