29 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Diversi gli avvistamenti in città

Cani randagi, Fassino: pronti a risolvere il problema

Serve rafforzare il lavoro di coordinamento. Gli amministratori locali sono interessati ad adottare i provvedimenti e le politiche più adeguate, nel quadro delle legislazioni regionali. Presto un Tavolo per l'elaborazione di linee guida

ROMA - Anche questo inverno a Torino sono tornati i cani randagi. Il problema riguarda soprattutto la zona nord della città, tra Rebaudengo e Barriera, alle spalle del Parco Stura, dove ci sono ancora diversi cantieri aperti che i cani utilizzano come rifugio. Ma gli avvistamenti di cani abbandonati in giro arrivano anche da altre parti. Torino vanta da tempo a livello nazionale una sorta di primato rispetto alla protezione degli animali, argomento spesso dibattuto anche a livello circoscrizionale e che il sindaco Fassino tiene particolarmente a cuore. «L'attuazione della normativa sul randagismo - spiega Fassino - ha riconquistato l'attenzione delle cronache locali e nazionali. Un problema purtroppo annoso e noto, costantemente sottolineato da cittadini, associazioni animaliste e politici a livello locale e nazionale».

Norme avanzate ma attuazione carente
«In tema di benessere animale - segnala - è ormai avvenuta una profonda trasformazione culturale, a livello nazionale ed europeo, che le politiche a livello nazionale e locale stentano ancora a riflettere. Abbiamo normative nazionali, regionali e regolamenti comunali estremamente avanzati, ma sono ancora molte le criticità nella fase di implementazione. La Legge sul randagismo è un esempio emblematico: estremamente avanzate le norme, gravemente carente l'attuazione».

Anci in prima linea da tempo
«L'Anci - ricorda Fassino - è da tempo coinvolta in iniziative su questo fronte. Nel 2014 ha realizzato un importante Protocollo d'intesa con Federsanità, Fondazione Prelz ed Enpa, per promuovere una sinergia fra la rete dei Comuni italiani e le associazioni animaliste attive nel settore e in grado di offrire un fondamentale contributo in termini di esperienza concreta».

Presto un Tavolo che elabori linee guida
«Su temi come quello del randagismo - sottolinea - gli amministratori locali sono interessati ad adottare i provvedimenti e le politiche più adeguate, nel quadro delle legislazioni regionali. In questo senso andrà certamente il mio impegno, in qualità di Presidente dell'Anci, di proseguire e rafforzare il lavoro di coordinamento - conclude Fassino - anche istituendo un Tavolo che faciliti l'elaborazione di linee guida che permettano l'armonizzazione dell'attuazione concreta di quanto previsto dalla Legge 281/1991».