28 aprile 2024
Aggiornato 15:30
La concorrenza del nord Europa spaventa l'Italia

Giachino: «Serve un tavolo permanente tra le Regioni del nord»

Per individuare opere urgenti di sostegno ai porti liguri c'é bisogno di un tavolo interregionale

TORINO - Un pezzo importante della logistica italiana rischia di finire in mani straniere. Serve un tavolo interregionale permanente per favorire la realizzazione delle infrastrutture più urgenti di sostegno ai porti liguri per contrastare la concorrenza dei porti del nord Europa, che, con l'entrata in funzione a fine 2016, del traforo ferroviario del Gottardo saranno più competitivi.

Giachino: Non siamo pronti con la TAV
Mino Giachino, responsabile dei Trasporti di forza Italia è intervenuto all'incontro promosso da Confartigianato sulle priorità per gli autotrasportatori nel 2016 e chiede che si apra un tavolo interregionale permanente in modo da contrastare la concorrenza dei porti del nord Europa nella gestione dei traporti via mare e via terra. «Non c'è piena consapevolezza che bisogna muoversi in fretta», osserva l'esponente di forza Italia. "Noi al 31 dicembre del prossimo anno avremo l'apertura del Gottardo - dice Giachino -. Siccome non siamo pronti con il terzo valico e con la Tav, invece di essere attori della logistica italiana, rischiamo di perderla a favore dei porti del nord Europa che gestiranno i trasporti fino alla pianura padana».

Rischiamo di perdere quote nella logistica ed entrate fiscali
«Con il nuovo traforo in funzione - spiega Giachino - le merci arriveranno su rotaia fino a Novara, Gallarate e Busto Arsizio dopodichè di lì partiranno tutti i camion, aumentando inquinamento  e congestione».Secondo Giachino, «Le tre regioni del nord, Piemonte, Lombardia e Liguria, devono costituire un tavolo permanente sulla logistica a cui devono partecipare Ferrovie, Autostrade, trasportatori e terminalisti, per dire quali interventi sono urgenti  e prioritari che migliorino i collegamenti tra i porti liguri e  gli interporti piemontesi e lombardi di Novara, Orbassano, Gallarate e Busto Arsizi. Altrimenti il rischio è di perdere traffico nei porti liguri, quote nella logistica ed entrate fiscali".  (Fonte Askanews)