25 marzo 2025
Aggiornato 09:30
Lutto nel ciclismo

Muore il Ct Ballerini, lo sport italiano sotto shock

Petrucci «sono sgomento». Bettini: «In bici rischiò mille volte»

PISTOIA - A sette giorni dal sesto anniversario della morte di Marco Pantani il ciclismo italiano si vede travolgere da un nuovo lutto improvviso con la morte di Franco Ballerini, deceduto stamani in ospedale a Pistoia dopo un incidente avvenuto mentre partecipava ad un rally nella zona di Larciano. Il 45enne Ballerini, che gareggiava come navigatore sulla Clio di Alessandro Ciardi, dal 2001 era commissario tecnico della nazionale maschile su strada, condotta a quattro ori mondiali e ad un titolo olimpionico.

Ciclista professionista dal 1986 al 2001, Ballerini in carriera vinse due edizioni della prestigiosa Parigi-Roubaix (1995 e 1998), conquistando anche una edizione della Tre Valli Varesine (1987) ed una Parigi-Bruxelles (1990).

Numerosi i messaggi di cordoglio giunti dal mondo del pedale e, più in generale, dall'universo sportivo. Il presidente del Coni Gianni Petrucci si è detto «sgomento» per l'improvvisa scomparsa del Ct. Petrucci ha ricordato Ballerini come «una persona straordinaria sotto tutti gli aspetti». Il presidente della federciclismo italiana Renato Di Rocco ha ricordato il legame di «stima e profonda amicizia» con il selezionatore azzurro esprimendo «il grande dolore personale e di tutto il movimento ciclistico per la tragica, immatura scomparsa». L'Unione ciclistica internazionale ha espresso attraverso il suo presidente Pat McQuaid il dolore per «una tragedia che ha colpito tutto il mondo del ciclismo».

Uno dei primi ad arrivare all'ospedale di Pistoia, con l'ex ct Alfredo Martini e il corridore Luca Scinto, è stato Bettini. «Ho perso un grande amico, anzi un fratello», ha detto l'ex iridato di Cecina, vincitore di due Mondiali e di un'Olimpiade sotto la guida di Ballerini. «Ballerini ha rischiato la vita mille volte in corsa», ha ricordato Bettini: «Correva la Roubaix senza casco, si buttava in discesa sulle strade delle Dolomiti e non ha mai avuto problemi. Il destino lo ha preso ora in un momento di divertimento in cui coltivava la sua passione per i motori». Al ricordo del Ct si è unito anche il due volte campione del mondo Gianni Bugno: «Con Franco abbiamo iniziato e finito la carriera insieme», ha detto Bugno.