20 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Carriera troppo breve

Ciclismo: il Belgio piange Vandenbroucke

Trovato morto ieri a 34 anni in una stanza d'albergo in Senegal. In passato rimase coinvolto in più vicende di doping

BRUXELLES - «Ci ha lasciato un atleta che ha avuto una carriera brillante ma troppo breve». Così il presidente della federciclismo belga, Laurent De Backer, ha commentato la morte di Frank Vandenbroucke, l'ex vincitore della Liegi-Bastogne-Liegi e della Parigi-Nizza deceduto ieri a 34 anni in Senegal per un'embolia polmonare. Il ciclista belga, considerato da molti il corridore più completo della sua generazione, è stato trovato senza vita nella sua stanza d'albergo.

Più volte coinvolto in vicende di doping - Vandenbroucke, che si trovava in Senegal per una vacanza, rimase coinvolto in più vicende di doping: dopo lo scandalo del 1999, quello legato al discusso medico Bernard Sainz, il corridore belga nel 2002 fu trovato in possesso di sostanze dopanti nella sua abitazione.

Vandenbroucke nel 2007 tentò di togliersi la vita e l'anno successivo tentò di tornare a correre senza però trovare squadre disposte ad ingaggiarlo.

Per lo zio non stava bene - Poche ore dopo la morte di Vandenbroucke lo zio del corridore belga, Jean-Luc Vandenbroucke, primo direttore sportivo del ciclista ha detto al quotidiano sportivo francese L'Equipe di sapere «che Frank non stava bene, era soggetto ad alti e bassi a livello morale. Temevo un tale epilogo ma non ho ancora particolari per quanto riguarda la causa della morte».