29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Vela - Rolex Fastnet Race

Fastnet, Telecom e Luna pronte nel 30ennale della tragedia

Nel 1979 una tempesta notturna uccise 15 skipper

SOUTHAMPTON - La brezza fresca che fende il calore estivo porta sempre un sentore di eccitazione mista a inquietudine a Southampton, nel Sud dell'Inghilterra, alla vigilia delle partenze per mare. Da qui staccheranno gli ormeggi domani per la Rolex Fastnet Race due barche italiane, «Telecom Italia» con Giovanni Soldini skipper in equipaggio con Pietro d'Alì, Corrado Rossignoli e Franco Manzoli nonché lo Stp65 «Luna Rossa» condotta dal grande Torben Grael, l'uomo della recente Volvo Ocean Race, il giro del mondo a tappe su yacht velocissimi e ipertecnologici.

Il meteo preannuncia poco vento nelle prime fasi, ma non si può mai dire da queste parti: la rotta della Rolex Fastnet Race, 300 barche iscritte, da Cowes, proprio di fronte a Southampton, fino allo scoglio del Fastnet nel Mar Celtico irlandese (detto «lacrima d'Irlanda»: era l'ultimo pezzo di patria che scorgevano gli emigranti verso gli Usa) infine la discesa per Plymouth può riservare insidie e inaspettate furie di Eolo. Dietro al buonumore dei marinai in banchina - Soldini è sorridente e scherza in mattinata come al solito mentre prepara il suo Class 40, così come Grael e gli altri di Luna - l'inquietudine è qualcosa che fa parte di questo grande porto nella contea di Hampshire, che lo slang locale contrae in Soton.

Sarà la suggestione della storia: di qui partì il «Titanic» nel 1912, il cui equipaggio era costituito per gran parte da gente del luogo. E poco distante, a Cowes, prese il via anche la maledetta regata del Fastnet del 1979, di cui ricorre in questa edizione il trentennale. L'11 agosto di allora, una tempesta non prevista o, secondo alcuni, colpevolmente minimizzata dagli organizzatori, si abbattè di notte sulla flotta di 303 barche nel mare irlandese, con muri d'acqua alti 16 metri. Il bilancio fu di 15 marinai morti, 24 barche abbandonate e 194 yacht ritirati. Da allora cambiò tutto: le accuse agli organizzatori portarono ad elevare gli standard di sicurezza per le regate d'altura: previsioni meteo più accurate e verifica della preparazione degli equipaggi, insomma il mondo dello yachting giurò: mai più.