29 marzo 2024
Aggiornato 10:00

Razzismo, Mourinho: Cori anti-Balotelli in tanti stadi

Il tecnico dell'Inter ai giornalisti: «No ad etichette»

MILANO - Sono ancora i cori razzisti di Torino contro Mario Balotelli a tenere banco in casa Inter alla vigilia della partita di Tim Cup contro la Sampdoria. In conferenza stampa, il tecnico nerazzurro Josè Mourinho ha voluto sottolineare come non si trattasse affatto della prima volta. «Dispiace ovviamente per questi cori - ha detto Mourinho - ma se posso dire qualcosa in difesa della Juve, che ovviamente non ne ha bisogno, è che non è stata la prima volta che Mario ha avuto questi cori. E' accaduto in tanti stadi, e anche in casa sua. La differenza tra tre o quattromila della curva a Torino e mille o cinquecento di una tifoseria che viene a San Siro e ha fatto lo stesso tipo di cori non so quale sia. Non è un problema mio».

Su Balotelli, spesso accusato di essere un provocatore, Mourinho ha voluto anche rivolgersi direttamente ai giornalisti: «Secondo me - ha spiegato - voi potete fare una cosa: non mettere etichette addosso a qualcuno. La stampa può aiutare, le etichette creano situazioni difficili per tutti. Poi Lega calcio, Uefa e organismi antirazzismo faranno il loro lavoro».

E Balotelli, ha ricordato Mourinho, non è l'unico calciatore ad avere alcuni atteggiamenti col pallone tra i piedi nei confronti degli avversari. «Mario in campo fa tutto quello che deve fare e ha le qualità per fare quello che fa. - ha sottolineato - Io non ho dimenticato un giocatore dell'Atalanta che sul 3-0 contro l'Inter ha fatto esattamente lo stesso. Però non ho visto nessun coro dei tifosi dell'Inter a Bergamo o un giocatore dell'Inter espulso per aver aggredito questo giocatore. E non ho visto la stampa criticare questo giocatore. Tra l'altro a Torino i cori sono iniziati dal primo minuto, non dopo il gol o dopo l'esultanza».

Anche Mourinho, tuttavia, ha rimarcato come l'aspetto che Balotelli deve ancora migliorare sia quello disciplinare. «Io cerco di educare calcisticamente un giocatore, cerco di migliorarlo calcisticamente, sul campo, su tutti gli aspetti, e nelle ultime partite l'unica cosa che non mi piace di Mario è il vederlo discutere una decisione di un arbitro, prendere un giallo perché discute con un arbitro, alza un braccio. Questa - ha spiegato - è l'unica cosa, perché da un punto di vista tattico cresce in continuazione, fisicamente e tecnicamente era già molto forte e continua a migliorare, psicologicamente è davvero molto forte, senza paura di partite importanti, senza paura di rischiare».