29 marzo 2024
Aggiornato 16:30

Razzismo, Boniperti: Io non avrei fatto ricorso

L'ex presidente della Juve: «Sabato mi sono vergognato»

TORINO - Lui i cori razzisti nei confronti di Mario Balotelli gli ha sentiti e lui non avrebbe fatto ricorso contro la giornata a porte chiuse. Lui è Giampiero Boniperti, bandiera, storico presidente e ancora oggi numero uno onorario della Juventus. In un intervento sulla Gazzetta dello Sport, Boniperti ha raccontato di aver sentito distintamente in televisione (come inevitabile) i cori razzisti di sabato del pubblico dell'Olimpico contro Balotelli, «e mi sono vergognato, da juventino», ha sottolineato.

«Ho 80 anni già compiuti, di partite ne ho giocate tante, le ho date e le ho prese - ha scritto Boniperti - parolacce se ne sono sempre dette, ma lo sport non è mai stato maltrattato come adesso». Boniperti ha ricordato anche la rivalità col Torino vissuta da giocatore: «In campo non ci conoscevamo, gli spettatori urlavano di tutto a noi e alle nostre mamme, ma 'devi morire' non si è mai sentito gridare in nessuna curva».

«Il bello dello sport è questo: - ha aggiunto - cercare con tutte le forze di vincere, sfottersi anche, ma da uomini veri. E poi cosa c'entra il colore della pelle oltretutto quel ragazzo è nato in Sicilia, è italiano come i miei nipoti. Io il ricorso contro la squalifica non l'avrei fatto. Bisogna cominciare a dire basta perchè il razzismo è una brutta bestia. I tifosi, di qualunque squadra, devono sapere che certi comportamenti non si possono accettare. E, sia chiaro, deve valere per tutti».