«E’ ora di mettere in pratica quanto detto in questi mesi»
«Per l’elezione del Coni, la Fip non farà mancare il proprio appoggio al presidente Petrucci»
«Non avevo intenzione di intraprendere la carriera politica nello sport, è stata una sorpresa anche per me». Così Dino Meneghin durante la sua prima intervista come Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro.
«Ho cambiato idea strada facendo – ha detto Meneghin – spinto dalla positività incontrata lungo il percorso e allora mi sono detto perché no. Ho tanta voglia di fare e di mettere a disposizione la mia passione e l’esperienza acquisita sul campo in tanti anni. Di sicuro nella mia scelta ha influito anche il momento: un momento particolare in cui tutti devono rimboccarsi le maniche per il bene della nostra pallacanestro. Ovviamente non sarò solo. Posso contare su un gruppo di Consiglieri appassionati e competenti. Tutti capiranno presto che badare al proprio orticello non porta da nessuna parte. Tutte le decisioni saranno prese per il bene del movimento. Sono cinque mesi che stiamo parlando. Adesso è arrivato il momento di mettere in pratica tutto ciò che abbiamo detto».
Elezioni CONI - E parlando, per la prima volta, da uomo politico Dino Meneghin ha dichiarato che non farà mancare il proprio appoggio al presidente del Coni Giovanni Petrucci, soprattutto in vista delle elezioni Coni: «Conosco Petrucci da tanti anni – ha dichiarato Meneghin – e oltre ad essere un amico del basket è una persona competente, capace, appassionata e che sa gestire al meglio situazioni anche delicate. Ha lavorato bene in questi anni e posso dire che il nostro movimento lo appoggerà senza alcun dubbio».
Obiettivi programmatici - Meneghin è poi entrato nel vivo delle questioni più importanti illustrando i principali obiettivi programmatici: «La prima cosa da fare – ha spiegato Meneghin – è recuperare il rapporto con le Leghe e trovare un’intesa che possa andare bene sia ai club e ai loro interessi sia ai giocatori italiani per trovare più spazio in squadra. Una volta trovato l’accordo si potrà valutare anche una riforma dei Campionati e valutare se il numero attuale di squadre sia troppo elevato e vada a scapito della competitività. Non dimentico neanche il Settore Giovanile: per come la vedo io i tecnici delle giovanili non devono soltanto allenare e mettere in campo i ragazzi ma anche essere per loro dei secondi papà o fratelli maggiori che possano insegnare anche il comportamento fuori dal campo».
Leghe - Riguardo il rapporto con le Leghe Meneghin si è detto fiducioso: «So che sarà un percorso difficoltoso, come lo è stato fin’ora anche per via dei continui cambi in corsa. Ora aspettiamo il referente per la Legadue e poi saremo tutti ai nostri posti per cercare di trovare una soluzione nel più breve tempo possibile. Ho intenzione di istituire una Commissione composta da tutte le componenti per arrivare ad una soluzione che possa accontentare tutti. Io sono a disposizione e spero che il buon senso sia la linea che guiderà i nostri incontri».
Nazionale - Molto sentito il discorso che riguarda la Nazionale ed il valore assoluto della maglia azzurra: «Ovviamente – ha continuato Dino – la nostra Nazionale ha bisogno anche di risultati e per poter imitare la squadra femminile che si è appena qualificata per gli Europei c’è bisogno dell’aiuto di tutti. Parlerò con Bargnani, Belinelli, Gallinari e Hackett per capire le loro intenzioni e avere la loro disponibilità per la prossima estate. La possibilità che questi quattro ragazzi vestano di nuovo l’azzurro è importante per noi perché sono grandi giocatori, ma anche per loro perché giocare con la maglia azzurra conta davvero tanto. Parker, Gasol e Nowitzki sotto questo punto di vista sono esempi da seguire. Una cosa è certa, se non verranno in Nazionale non potremo certo squalificarli ma ora che sono più tranquilli riguardo la loro carriera in Nba rispetto allo scorso anno spero che vogliano spendere la loro estate in azzurro. Anche per la nostra candidatura ai Mondiali del 2014 sarebbe importante che accettassero da subito. Ci mostreremmo tutti uniti. Dalla parte dei giocatori sento di poter dire di non condividere l’attuale calendario per le Nazionali. Con la preparazione in agosto e i tornei in settembre i giocatori arrivano troppo stanchi ai loro club per la ripresa dei Campionati. Sarebbe il caso di trovare una soluzione differente ma questo non dipende da noi ma dalla Fiba.
Team Manager - Da ex Team Manager della Nazionale Meneghin si impegna trovare un suo sostituto all’altezza: «Dobbiamo trovare un Team Manager, non c’è dubbio, perché la figura è importante. Abbiamo già cominciato ad affiancare ex azzurro di rilievo come Coldebella e Della Fiori alle nostre Nazionali giovanili. Un loro consiglio è più importante di un consiglio dato magari da un dirigente. Come Team Manager dovremo trovare una figura di spicco e continuare a coinvolgere ex azzurri».
Nessun dubbio sul Commissario Tecnico: «Sono molto contento per Scariolo e gli auguro tanta fortuna alla guida della Nazionale spagnola , Messina è uno dei migliori tecnici in Europa, ma Recalcati è il nostro allenatore fino ai prossimi Europei».
Sugli arbitri italiani, il livello dei quali è molto apprezzato in Europa ma il cui futuro è a rischio per mancanza di un adeguato ricambio generazionale, Meneghin lancia una proposta: «Di sicuro mi preme che si intensifichi il reclutamento. Non voglio sostituirmi a chi da anni si occupa di questo settore ma se posso dare un consiglio proporrei di agevolare gli ex giocatori consentendo loro di saltare alcuni passaggi per permettergli di arbitrare subito ad alti livelli. Chi ha fatto le serie maggiori ha acquisito un’esperienza di tutto rispetto che può riversare in campo con la divisa da arbitro».
Da uomo di campo Meneghin si troverà a dover affrontare problemi e tematiche mai affrontate fin’ora: «Io sono sempre stato un uomo di campo abituato a prendere decisioni e metterle subito in atto. In questo caso non sarà possibile e bisognerà valutare attentamente ogni decisione. Io sono fiducioso e trovo una Federazione fatta di gente che lavora e si sbatte ogni giorno. E’ un mondo che mi ha sorpreso, c’è grande competenza ma il commissariamento ha portato un po’ di incertezza. E’ arrivato il momento anche per loro di lavorare con tranquillità. Per quello che mi riguarda questa mia nuova avventura mi cambierà la vita e conto molto sull’appoggio di mia moglie e del mio socio Nicola per poter dare il meglio».