29 marzo 2024
Aggiornato 15:00
Medicina orientale: la Moxa

Moxibustione, i principi di utilizzo e le controindicazioni

Marco Superbi a Diario Salute TV: «La Moxa va adoperata nel caso in cui si presentano sindromi da freddo, ma va evitato quando il paziente mostra alterazioni causata da calore interno

La moxibustione è una tecnica che utilizza un’erba, l’artemisia, che viene combusta applicata sui punti di agopuntura – spiega Marco Superbi, operatore Tuina presso Centro Oriente a Torino. Si tratta di una tecnica prevalentemente tonificante che, attraverso tecniche ausiliarie, può essere trasformata semplicemente in una stimolazione.

Il metodo di applicazione della moxa
«Generalmente si usa dell’artemisia lavorata, essiccata e ridotta in lana per creare dei medio o piccoli coni che vengono poi applicati sulla pelle con vari metodi – continua Superbi. Oppure si possono ricavare dei sigari sempre con la medesima erba, che poi vengono incendiati e applicati a distanza sulla cute. Esistono sigari di diverso tipo e, nel caso non si voglia del fumo nella stanza, si possono utilizzare dei sigari di artemisia mista a carbonella in modo da avere un effetto fumo notevolmente ridotto».

Moxa giapponese e Moxa adesiva
«Esistono poi delle qualità di Moxa molto raffinate, principalmente moxa Giapponesi che vengono utilizzate per fare coni decisamente più piccoli, per essere applicati poi direttamente sulla cute del soggetto e incendiati. Oppure vengono lavorati creando dei piccoli coni adesivi fatti a cilindretto che vengono appoggiati direttamente sul punto della persona».   

Le controindicazioni dell’uso della Moxa
«Ci sono alcuni casi in cui la moxa non va utilizzata. Sicuramente in nessun disturbo prevalentemente caldo, quindi quando c’è la febbre o ci sono degli stati emozionali molto alterati fino ad arrivare, chiaramente, al delirio».

I benefici della Moxa
«Si può utilizzare la Moxa in tutti i casi in cui si vogliono combattere le sindromi da freddo e i disturbi di astenia non provocati da mancanze degli organi interni. Quindi quando il cliente non è particolarmente debilitato», conclude Marco Superbi.