Olio extravergine di oliva: scienziati scoprono un ingrediente salva-cuore
Un team di scienziati del Centro di ricerca Keenan per la scienza biomedica (KRCBS) ha scoperto che l’olio extravergine di oliva aumenta il rilascio di una proteina salva-cuore
Ancora conferme sui benefici derivanti dalla dieta mediterranea. Della quale, come sempre, l’ingrediente principe è considerato l’olio extravergine di oliva. Un prodotto che, come ben sappiamo, è ricco di importanti nutrienti per la nostra salute. Ma ora, una nuova ricerca ha messo in luce una particolare sostanza che gli scienziati considerando protettrice per il cuore. Ecco i risultati dello studio appena pubblicato su Nature Communications.
Acidi grassi insaturi
Lo studio ha evidenziato, ancora una volta, come gli alimenti ricchi di acidi grassi insaturi proteggano dalle malattie cardiovascolari. Il tutto sembra essere correlato a un proteina plasmatica da tempo conosciuta con il nome di apolipoproteina A-IV o ApoA-IV. Oggi la scienza sa che i livelli di ApoA-IV, aumentino vistosamente durante la digestione. Ma pare che ne sia facilitato il rilascio proprio in seguito all’assunzione di cibi ricchi di grassi insaturi. Tra questi il più noto è l’olio extravergine di oliva. Ricordiamo che quantità elevate di ApoA-IV sono associate a un rischio ridotto di malattie cardiovascolare.
Inibizione delle piastrine
La nuova ricerca, condotta dal Centro di ricerca Keenan per la scienza biomedica (KRCBS) dell'Ospedale di San Michele, è stata in grado di dimostrare che l’ApoA-IV inibisce le piastrine: piccoli globuli che svolgono un ruolo chiave in molteplici malattie, tra cui anche quelle cardiovascolari.
Aggregazione piastrinica
In pratica l’ApoA-IV è in grado di bloccare alcune glicoproteine della superficie piastrinica GPIIbIIIa (o integrina αIIβ3). Quest’ultima è un recettore piastrinico conosciuto da tempo per far aumentare l’aggregazione piastrinica. Tale condizione, come ben si sa, può provocare l’occlusione dei vasi portando alla trombosi. «L'aggregazione piastrinica può salvare vite umane, perché può fermare il sanguinamento dei vasi danneggiati. Ma di solito non vogliamo che le piastrine blocchino il flusso sanguigno nei vasi: questa è la trombosi, e se l'occlusione del vaso si verifica nel cuore o nel cervello, può causare infarto, ictus o morte», spiega il dottor Heyu Ni, direttore della piattaforma per l'ematologia, il cancro e le malattie immunologiche presso il KRCBS.
Fibrinogeno e piastrine
Quando una piastrina si lega a un’altra, l’integrina si lega a una proteina nota con il nome di fibrinogeno. Questa sostanza insieme ad altre proteine permette alle piastrine di legarsi a tal punto da formare un’aggregazione piastrinica. D’altro canto, l'ApoA-IV si può associare all'integrina αIIβ3 bloccando il meccanismo del fibrinogeno, e, di conseguenza, diminuendo l'aggregazione piastrinica. Ma non solo: in alcuni casi può favorire un aumento del flusso sanguigno e proteggere i vasi sanguigni da un eventuale blocco. «Questo è il primo studio che collega ApoA-IV con piastrine e trombosi. Con questo lavoro, abbiamo anche spiegato perché livelli più alti di ApoA-IV possono rallentare l'accumulo di placca nei vasi sanguigni, noto come aterosclerosi, perché questo processo è anche correlato alla funzione piastrinica», spiega Ni.
Ritmi circadiani
Un’altra scoperta curiosa fatta dal team coordinato dal dottor Ni è che anche l’ApoA-IV ha il suo ritmo circadiano. Pare infatti che tale proteina sia particolarmente attiva durante le ore notturne e poco al mattino. «Madre Natura vuole che dormiamo bene. Quindi siamo protetti da questa proteina mentre dormiamo, e molto probabilmente sperimenteremo un evento cardiovascolare dopo esserci svegliati al mattino», conclude Ni. Gli scienziati ritengono che i risultati dello studio potrebbero portare alla realizzazione di nuove cure per il sistema cardiovascolare allo scopo di prevenire infarti e ictus.
Fonti scientifiche
[1] Apolipoprotein A-IV binds αIIbβ3 integrin and inhibits thrombosis -Xiaohong Ruby Xu, Yiming Wang, […]Heyu Ni - Nature Communicationsvolume 9, Article number: 3608 (2018) |