19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Fertilità e fecondazione

Conservazione del cordone ombelicale, sfatiamo alcuni falsi miti

Spesso quando si debba prendere la decisione di conservare le cellule staminali del cordone ombelicali si può essere assaliti da numerosi dubbi. Una decisione ostacolata anche dai numerosi falsi miti che circolano sul tema. Vediamo di sfatarli

Divenire genitori è un passo importante per qualsiasi coppia. Una decisione accompagnata dal desiderio di famiglia e da tutto quello che crescere un figlio può comportare. Ma, di fronte alla scelta di conservare le cellule staminali del cordone ombelicali si può essere assaliti da numerosi dubbi. A complicare le cose, poi, ci si mettono anche i numerosi falsi miti che circolano a proposito.

Una scelta consapevole
Essere informati è il primo passo per una scelta consapevole e corretta. Per questo motivo, gli esperti di Sorgente, ci aiutano a sfatare i miti sulla conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale.

Primo falso mito: la conservazione autologa è offerta dalle biobanche private
L’errore – spiegano da Sorgente – è confondere il tipo di conservazione (privata o pubblica), con l’uso a fini terapeutici delle staminali (allogenico o autologo). Un campione di sangue del cordone ombelicale conservato privatamente può essere trapiantato nel donatore stesso (utilizzo autologo), oppure infuso in un suo parente di primo grado (utilizzo allogenico intra-familiare) come accade il più delle volte (fonte EBMT) [1].

Secondo falso mito: Non serve il trapianto autologo di staminali poiché sono infuse le stesse cellule malate
L’uso delle staminali del cordone ombelicale non si limita solo al settore emato-oncologico, bensì si estende anche a quello immunologico e della medicina rigenerativa [2]. Come prevede il Ministero della Salute, le famiglie a rischio di prole con «patologie geneticamente determinate» possono scegliere la conservazione riservata a utilizzo autologo-dedicato [3].

Terzo falso mito: Le staminali si conservano per 10-15 anni, poi la loro vitalità finisce
La scienza dimostra che dopo ventiquattro anni di crioconservazione, le staminali sono sempre vitali e la loro caratteristica di replicarsi e originare cellule di altri tessuti è inalterata [4,5].

Non sprecare
Per evitare che un patrimonio biologico, quale è il sangue del cordone, sia sprecato è necessario che le famiglie abbiano a disposizione delle informazioni corrette e imparziali sulla preziosità delle staminali cordonali. Si calcola che oggi ben il 95% dei cordoni ombelicali finisce tra i rifiuti speciali, rendendo vana l’eventualità di conservare un importante strumento di terapia capace di trattare più di 80 malattie, come riconosce il Ministero della Salute [3].
Per maggiori informazioni: www.sorgente.com.

Note
1. EBMT - European Group for Bone and Marrow Transplantation
2. Francese, R. and P. Fiorina, Immunological and regenerative properties of cord blood stem cells. Clin Immunol. 136(3): p. 309-22.
3. Decreto ministeriale 18 novembre 2009
4. Broxmeyer HE: Cord blood hematopoietic stem cell transplantation In StemBook Community TSCR, Ed., May 26,2010
5. Broxmeyer, H. E., M. R. Lee, et al. "Hematopoietic stem/progenitor cells, generation of induced pluripotent stem cells, and isolation of endothelial progenitors from 21- to 23.5-year cryopreserved cord blood." Blood 117(18): 4773-7.