28 agosto 2025
Aggiornato 04:30
Salute

Il cancro sorpassa le malattie cardiache come big killer in Europa. Italia compresa

I nuovi dati sull’incidenza delle malattie sulla mortalità in Europa mostrano che il cancro sorpassa le malattie cardiovascolari, da sempre prime in classifica. Un dato significativo anche per l’Italia e per quel che riguarda la lotta al male

ROMA – Le malattie cardiache e cardiovascolari cedono il trono al cancro per le patologie causa principale di morte. Le statistiche appena rilevate mostrano in modo preoccupante che le malattie relative all’apparato cardiocircolatorio, da sempre prima causa di morte, non lo sono più. Un dato che i ricercatori ritengono significativo degli sforzi compiuti per la prevenzione di queste malattie. Il fatto che però, ora, il cancro sia il primo big killer fa anche capire come siano urgenti nuove soluzioni al male che da sempre fa più paura alle persone.

Prime nel mondo
Le malattie cardiache rimangono ancora la principale causa di morte nel mondo ma, secondo il nuovo studio dell’Università di Oxford, le cose sono cambiate in Europa occidentale. Nei 10 Paesi dell’UE presi in esame, tra cui Italia, Belgio, Danimarca, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Spagna e Regno Unito (per ora), così come due nazioni non nell’UE, Norvegia e Israele, i tassi d’incidenza sulla mortalità delle malattie cardiovascolari hanno ceduto il passo. Questo dato potrebbe sembrare negativo, facendo pensare che sono aumentate le morti per cancro ma, secondo i ricercatori, mostra invece che sono valsi gli sforzi per fare prevenzione sulle malattie cardiache.

Le «due» Europa
Secondo quanto pubblicato sull’European Heart Journal, si scopre che le cose sono diverse in Europa occidentale e in Europa orientale. Se infatti le morti per malattie cardiovascolari sono diminuite nella prima parte del continente, così non è nella seconda. L’Europa orientale rimane dunque allineata con il resto del mondo dove, secondo l’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), quasi un terzo dei decessi (circa 17,5 milioni) all’anno è dovuto alle CVD, ossia le CardioVascular Disease.

Più ricerca
«Abbiamo bisogno di più ricerca sul perché alcuni Paesi stanno mostrando un miglioramento dei risultati, mentre altri no – sottolinea in un comunicato dell’Università il dottor Nick Townsend, ricercatore senior presso il Population Approaches for Non-Communicable Disease Prevention dell’Università di Oxford – Migliorare l’acquisizione dei dati deve esser fatta in tutti i Paesi, al fine di fare confronti sulle morti e i sofferenti di malattie cardiovascolari tra i Paesi, in modo che gli operatori sanitari e i governi nazionali possono indirizzare gli interventi in modo più efficace per ridurre le disuguaglianze».

I dati
Utilizzando i dati della recente revisione European Standard Population, i ricercatori di Oxford hanno trovato che 4 milioni di morti in Europa, o il 45% di tutti i decessi nel continente, sono legate a malattie cardiovascolari, mentre quelle legate al cancro sono in generale meno della metà. Tuttavia, in base ai dati acquisiti più di recente, si è trovato che in alcuni Paesi il cancro ha superato le CVD nei tassi d’incidenza sulla mortalità. In particolare questo è apparso evidente in Francia, dove nel 2011 sono morte di cancro 92.375 persone, contro i 64.659 morti per CVD; in Spagna, dove nel 2013 sono morte di cancro 67.711 persone e 53.487 per CVD e nel Regno Unito, dove nel 2013 sono morte di cancro 87.511 persone, contro le 79.935 per CVD. «Anche se abbiamo assistito a un progresso in tutta Europa nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiovascolari, che porta a una diminuzione della mortalità, è chiaro che tale progresso non è coerente in tutto il continente – ha precisato Townsend – Con una maggiore mortalità da malattie cardiovascolari che ancora si osserva in Europa orientale e nei Paesi non membri dell’UE, è chiaro che i progressi compiuti in Europa occidentale e nella maggior parte dei Paesi dell’Unione Europea sono ancora da raggiungere nella totalità della regione».