20 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Alimentazione

Non sai che carne mangi? Ecco le polpette sintetiche create in laboratorio

In occasione della prima Giornata Nazionale della Carne Italiana, che si tiene oggi 5 maggio, parliamo di carne artificiale. Scienziati creano in laboratorio la carne che, secondo loro, sarebbe più sana e più rispettosa dell’ambiente. Niente più hamburger o polpette pieni di ormoni, antibiotici e altre sostanze nocive. Ma è davvero così?

STATI UNITI – Mentre l’Italia era scesa in piazza per difendere la carne italiana con la prima Giornata Nazionale della Carne Italiana, promossa da Coldiretti, ecco arrivare la carne artificiale. Dopo il primo hamburger sintetico creato in laboratorio nel 2013 da un team di scienziati olandesi, arrivano le polpette anch’esse create in laboratorio e fatte cuocere per la prima volta da un’azienda americana, la Memphis Meats. I volontari, dopo aver assaggiato le polpette, hanno dichiarato che non hanno praticamente trovato differenze di gusto dalla carne tradizionale. È dunque iniziata la svolta nel mercato alimentare della carne? Secondo gli scienziati sì, perché questo tipo di carne sarebbe più sana e rispettosa dell’ambiente che non la carne tradizionale.

A breve sulle nostre tavole
Sia gli scienziati olandesi che quelli statunitensi sono più che convinti che nel giro di pochi anni troveremo la carne prodotta in laboratorio nei banchi frigo dei supermercati e nei ristoranti. La cosiddetta ’’carne coltivata’’ diverrà così un’alternativa alla carne tradizionale accusata di contenere sostanze dannose per la salute come ormoni, antibiotici, anabolizzanti e altre sostanze che vengono somministrate ai capi d’allevamento. Oltre a ciò, gli scienziati ritengono che la carne artificiale rimedierà anche ai danni ambientali prodotti dagli allevamenti intensivi, visto che si stima un aumento della richiesta da parte dei Paesi occidentali e anche di quelli asiatici.

A giovarne è anche l’ambiente?
Come detto, gli esperti ritengono che la carne prodotta in laboratorio gioverà all’ambiente, dato che secondo uno studio potrebbe ridurre del 99% la domanda di terreni di pascolo e del 90% il consumo di acqua, riducendo anche le emissioni inquinanti. Tuttavia, non è sempre oro tutto quello che riluce: un altro studio più recente ha infatti sottolineato che per produrre la carne in laboratorio si utilizzerebbe comunque molta energia elettrica e calore per far crescere le cellule, per cui anche in questo caso si avrebbe un impatto negativo sull’ambiente.

E la salute?
Se è indubbio che mangiare carne piena di farmaci, batteri e altre sostanze dannose faccia male alla salute, non è neanche detto che quella ’’coltivata’’ in laboratorio sia per forza più sana. Gli scienziati sostengono che la carne artificiale sia più sana perché sterile, ma il fatto che sia priva di batteri o altre sostanze non ne fa necessariamente un prodotto migliore. Nonostante ciò, i produttori di carne artificiale ritengono che questa si possa produrre sempre più ’’sana’’ eliminando da essa sostanze come il ferro eme (che toglierebbe il caratteristico colore rosso, facendo divenire la carne gialla) o i grassi saturi – tutti accusati di essere dannosi alla salute. Al loro posto, dicono gli scienziati, si potrebbero aumentare gli acidi grassi omega-3, che invece farebbero bene. Solo che se si aumentano troppo, la carne poi sa di pesce (Sic!). Ci sono però sostanze che non si possono eliminare, come i nitriti, i nitrati, le amine eterocicliche aromatiche (HAA) e gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) – che sono anche questi tutti accusati di danni alla salute e al Dna. In definitiva, se la carne prodotta in laboratorio è anche modificata nei suoi componenti, si può ancora chiamare carne? E poiché in genere la Natura sa quello che fa, se la carne è composta in un certo modo, con tutti i suoi elementi, un motivo ci sarà. E, infine, se l’uomo gioca a fare il Creatore, senza sapere bene cosa questo comporti, allora il dubbio che queste ’’creazioni’’ da laboratorio siano davvero benefiche (e forse necessarie) sorge più che spontaneo.