27 agosto 2025
Aggiornato 21:30
Medicina

Tumore al cervello, lo batte l’Aspirina liquida

Meglio della chemioterapia. Questa la potenzialità dell’Aspirina liquida, così come presentata dagli scienziati dell’Università di Portsmouth ne Regno Unito, contro il più diffuso tumore al cervello

VARSAVIA – La scoperta è stata presentata dai dottori Geoff Pilkington e Richard Hill all’edizione 2016 di ‘Brain Tumors’ tenutasi a Varsavia (Polonia). Qui, i ricercatori della britannica Università di Portsmouth hanno introdotto a come un trattamento con l’Aspirina liquida possa essere più efficace che non la chemioterapia contro il più comune tumore al cervello: il glioblastoma (o GBM). Una scoperta che potenzialmente potrebbe salvare milioni di vite umane.

Il nuovo farmaco
Sul mercato farmaceutico esiste già una versione liquida di Aspirina. Tuttavia, questa non solo non può essere utilizzata per il fai da te contro il cancro al cervello, perché non ci si deve avventurare in terapie di cui non si sa come utilizzarle ma, soprattutto, perché questa versione ‘da banco’ contiene sostanze non adatte allo scopo e ha effetti collaterali sull’apparato gastrico. Per questo motivo, i ricercatori britannici hanno sviluppato un composto che contiene sì l’Aspirina liquida, unita però ad altre due sostanze che non sono state rese note. Il nuovo farmaco è stato per ora denominato ‘IP1867B’, e sarà prodotto dalla Innovate Pharmaceuticals, una start up di Manchester.

  • Glioblastoma. Il glioblastoma multiforme o GBM è la forma maligna più comune e aggressiva di tumore al cervello. Ogni anno miete milioni di vittime in tutto il mondo. Ha un’incidenza maggiore tra gli uomini, piuttosto che tra le donne. Colpisce in genere dai 50 anni in su, tuttavia sono molti anche i casi di soggetti più giovani. Rimane di solito confinato al cervello e al sistema nervoso centrale. Le cause di questo tumore non sono del tutto chiare, tra i vari fattori di rischio, tuttavia, si ritiene vi possano essere l’esposizione alle onde elettromagnetiche (come per esempio quelle dei cellulari), il vivere vicino a linee elettriche dell’alta tensione (tralicci ecc.), traumi cerebrali.

Dieci volte più potente
Stando a quanto riferito dai ricercatori, l’IP1867B sarebbe 10 volte più potente della chemioterapia nella distruzione delle cellule tumorali cerebrali. Il nuovo farmaco pare sia in grado di attraversare la barriera emato-encefalico, bloccando al tempo stesso la possibilità che altre sostanze – siano farmaci o meno – possano arrivare al cervello attraverso il sangue. Gli studi di laboratorio condotti su cellule tumorali sia su bambini che adulti hanno mostrato risultati promettenti e, a detta degli esperti, straordinari dato che IP1867B è stato in grado di distruggere le cellule cancerose, o malate, lasciando intatte quelle sane – cosa che invece non avviene con la chemioterapia.