29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Salute

Noduli tiroidei, diagnosi più precisa con laser e ultrasuoni

il Politecnico di Milano partecipa a progetto "Luca" di Horizon 2020. Con l'ausilio di laser e ultrasuoni è possibile ottenere una diagnosi più precisa per noduli alla tiroide

MILANO - Ridurre drasticamente il numero di interventi chirurgici non necessari e ottenere diagnosi più precise per i noduli tiroidei, il tutto per mezzo di una tecnologia innovativa a basso costo. Questo l'obiettivo di Luc (Laser and Ultrasound CO-analyzer for Thyroid Nodules), progetto europeo partito lo scorso febbraio al quale stanno lavorando i ricercatori del Politecnico di Milano insieme a quelli dell' Institut d'Investigacions Biomèdiques August Pi i Sunyer di Barcellona, dell'University of Birmingham, dell'European Institute for Biomedical Imaging Research di Vienna, e di alcune aziende francesi (Vermon e Echo Control Medical) e spagnole (Hemophotonics) coordinati dall'Institute of Photonic Sciences (Icfo) di Barcellona.

Centinaia di migliaia di nuovi casi ogni anno
Il progetto ha ricevuto un finanziamento di 3.628.845,75 euro per quattro anni, nell'ambito del programma Horizon2020. Sono circa trecentomila i nuovi casi di tumori alla tiroide diagnosticati in tutto il mondo ogni anno. Le tecniche oggi utilizzate per lo screening di questo tipo di tumori non forniscono sufficienti informazioni ai chirurghi per intraprendere il piano di azione più adeguato comportando un numero significativo di interventi chirurgici a volte inutili. Lo strumento Luca si propone di superare queste criticità aiutando a distinguere se il nodulo sospetto necessiti di ulteriori indagini più invasive oppure no, combinando al classico ecografo ad ultrasuoni, due sistemi fotonici: un sistema ottico per misurare il flusso sanguigno basato sulla Diffuse Correlation Spectroscopy e un sistema ottico per caratterizzare la composizioni del nodulo basato sulla Time Resolved Near Infrared Spectroscopy.

Un intervento non invasivo
Il Politecnico di Milano svilupperà lo strumento per la caratterizzazione non invasiva del nodulo tiroideo mediante l'impiego di avanzate tecniche fotoniche. Inoltre l'ateneo milanese ha in capo la validazione dell'intero strumento Luca presso le proprie infrastrutture di ricerca: tali test di laboratorio consentiranno di verificare l'adeguatezza dello strumento per l'attuazione della fase clinica del progetto. I dipartimenti coinvolti sono il Dipartimento di Fisica e il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, le cui attività per il progetto Luca sono coordinate da Davide Contini e Alberto Tosi. "Questo prestigioso risultato è la conseguenza di una ricerca pluridecennale che vede il Politecnico di Milano a livelli di eccellenza nel panorama internazionale nello sviluppo di tecniche fotoniche per la salute", ha scritto in una nota il gruppo di ricerca Polimi.