26 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Protezione solare e rischi

Il nuovo contraccettivo maschile è una crema solare

Un potenziale contraccettivo maschile, non di certo voluto, può essere la crema solare per la protezione dai raggi UV dannosi. Un nuovo studio mostra infatti che alcuni ingredienti delle creme solari possono danneggiare gli spermatozoi, riducendo o compromettendo la fertilità maschile

COPENAGHEN – Un contraccettivo da una crema solare? Non è l’ultima trovata di una casa farmaceutica in fatto di ’’pillolo maschile’’, ma una non richiesta conseguenza dall’uso delle creme per proteggere la pelle dai dannosi raggi UV. Un nuovo studio danese mostra infatti che alcuni ingredienti delle creme solari possono danneggiare gli spermatozoi, riducendo o compromettendo la fertilità maschile.

Sole o crema?
L’uso delle creme solari è molto dibattuto. Sono anni infatti che i pareri sono contrastanti, tanto che c’è chi si domanda se alla fine faccia più male esporsi ai raggi solari dannosi o usare le creme per proteggersi. A dar man forte a chi ritiene che le creme siano dannose, arriva un nuovo studio che suggerisce come alcuni ingredienti delle creme solari possano essere nocivi per lo sperma maschile.

Interferenza con gli ormoni
Lo studio condotto dal dott. Niels Skakkebaek e colleghi dell’Università di Copenaghen mostra che le sostanze chimiche presenti nelle creme solari, che dovrebbero fare da filtro contro gli UV, interferiscono con la funzione degli spermatozoi umani, mentre alcune di queste sostanze imitano l’effetto del progesterone, l’ormone sessuale femminile.

Due più due
Se il motivo per cui l’infertilità maschile è sempre più diffusa non è del tutto chiaro, secondo i ricercatori i risultati di questo studio potrebbero spiegarla – almeno in parte. L’uso sempre più diffuso delle creme solari, specie a seguito delle raccomandazioni dei dermatologi, avrebbe dunque promosso i problemi agli spermatozoi. Il motivo sarebbe che alcuni filtri UV sono rapidamente assorbiti attraverso la pelle, spiegano i ricercatori. E proprio questi prodotti chimici, o filtri UV, sono stati trovati nei campioni di sangue umano e nel 95 per cento dei campioni di urina raccolti negli Stati Uniti, in Danimarca e in altri Paesi.

I test
Per arrivare alle loro conclusioni, i Skakkebaek e colleghi hanno testato 29 dei 31 filtri UV ammessi nei filtri solari in vendita negli Stati Uniti e nell’Unione Europea, su cellule spermatiche umane in vivo prelevate da campioni di seme fresco ottenuti da diversi donatori sani. I test condotti hanno rivelato che 13 dei 29 filtri UV testati hanno indotto flussi di ioni calcio nelle cellule spermatiche, interferendo così con la normale funzione di queste. Inoltre, 9 dei 13 filtri UV sembrano indurre questo afflusso di ioni di calcio attivando direttamente il canale CatSper, simulando l’effetto del progesterone. E, infine, molti dei filtri UV hanno intaccato importanti funzioni degli spermatozoi normalmente controllate tramite CatSper, come per esempio la motilità. Gli autori dello studio ritengono che questa scoperta suggerisca come questi filtri UV siano dei distruttori endocrini e modificatori della fertilità umana.

Li trovi in molte creme e prodotti di bellezza
Durante la presentazione dello studio alla 98ma riunione annuale dell’Endocrine Society a Boston, i ricercatori hanno sottolineato come 8 dei 13 filtri UV che hanno sconvolto la funzione delle cellule dello sperma siano approvati per l’uso negli Stati Uniti. Tra i vari filtri che si possono trovare comunemente nelle creme solari ci sono: avobenzone, homosalate, meradimate, octisalate (noto anche come ottil salicilato), octinoxate (o metossicinnamato ottil), octocrylene, oxybenzone (chiamato anche benzophenone-3 o BP-3) e padimato O. Queste sostanze chimiche si trovano anche nei prodotti per la cura personale come creme idratanti, trucchi e balsami per le labbra. Attenzione dunque a leggere bene le etichette.