Come far smettere di piangere un neonato, il rimedio infallibile del dott. Hamilton
Il video del dottor Hamilton che mostra come un gesto semplice possa ottenere risultati migliori di qualsiasi altra tecnica
Il video del dottor Hamilton mostra come un gesto semplice possa ottenere risultati migliori di qualsiasi altra tecnica quando il bambino piange senza sosta
ROMA – Quando la mamma è ancora in dolce attesa, i futuri genitori sognano un momento da sogno con l’arrivo del bambino. E in parte è così, perché quando una nuova creatura entra nella propria casa è sicuramento uno dei periodo più gioiosi della propria vita. Ma a volte bisogna scontrarsi con qualche piccolo problema legato all’età: se un neonato non smette di piangere, cosa si può fare?
Il neonato piange troppo, che fare?
Quale genitore non ha mai passato uno di quei momenti in cui vorrebbe solo «spegnere» il bambino per un attimo? Generalmente si prova di tutto: l’allattamento, le coccole, la nanna. Ma a volte niente di tutto ciò basta, e quando si arriva in questi momenti c’è solo una cosa da fare: sperare che in consigli del dottor Hamilton funzionino davvero.
Un video in soccorso per tutti i neogenitori
Si chiama Robert Hamilton ed è un pediatra della Pacific Oceans Pediatrics di Los Angeles che ha deciso di spiegare alle mamme e papà di tutto il mondo un metodo – secondo lui estremamente efficace – per far calmare velocemente il bambini. Il metodo prevede quattro, semplici, mosse.
Come per magia, il bambino smette di piangere
Non si tratta di dover fare strani e grandiosi riti. A volte la vera magia risiede nel gesto più semplice: nel video si nota quanto facili possano essere le tecniche indicate dal medico.
- Prendi il piccolo e piegagli con estrema delicatezza le braccia sopra il petto;
- Inclinalo leggermente di 45 gradi
- Fallo dondolare dolcemente verso entrambi i lati
- Attendi alcuni minuto e la magia si compie: il neonato si addormenta.
Osserva bene il video per imparare la tecnica. Dopo breve tempo ti verrà spontanea, e gestire il piccolo sarà un gioco da ragazzi. O, per lo meno, ce lo auguriamo.