Uomini paralizzati muovono le gambe
Grazie a una nuova e non invasiva stimolazione del midollo spinale cinque uomini paralizzati riescono a muovere le gambe, e dopo lo rifanno in modo indipendente senza bisogno della stimolazione
LOS ANGELES – Grazie a una nuova e non invasiva stimolazione del midollo spinale, cinque uomini paralizzati sono riusciti a muovere per la prima volta le gambe. E dopo questo primo trattamento lo hanno rifatto in modo indipendente e senza bisogno della stimolazione
Una rivoluzione
I risultati di questo studio si prospettano come una vera rivoluzione, che può offrire una speranza a tutti coloro che si ritrovano con una paralisi parziale o totale: paraplegici o tetraplegici. I test sono stati condotti in team dagli scienziati dell’Università della California a Los Angeles (UCLA), l’Università della California a San Francisco (UCSF) e l’Istituto Pavlov di San Pietroburgo (Russia).
Un successo
Sono cinque gli uomini affetti da paralisi fisica totale che sono stati in grado di generare volontariamente movimenti simili al passo, grazie a una nuova strategia che offre una non invasiva stimolazione elettrica del midollo spinale. La strategia, simile alla TENS (la stimolazione transcutanea), eroga corrente elettrica al midollo spinale per mezzo di elettrodi strategicamente posizionati sulla pelle della schiena.
Una speranza
I risultati dello studio offrono dunque una speranza per i pazienti paralizzati. «Questi incoraggianti risultati – commenta il dott. Roderic Pettigrew, direttore del National Institute of Biomedical Imaging e Bioingegneria presso il NIH – forniscono la prova che lesioni permanenti del midollo spinale non devono più significare una condanna di paralisi a vita e supportano la necessità di ulteriori ricerche. Il potenziale di offrire una terapia che cambia la vita per i pazienti senza la necessità di un intervento chirurgico sarebbe un progresso importante, ma potrebbe espandere notevolmente il numero di persone che potrebbero beneficiare della stimolazione spinale E’ un meraviglioso esempio del potere che deriva dalla combinazione dei progressi nella ricerca biologica con l’innovazione tecnologica». Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Neurotrauma.