Al via il nuovo progetto italiano per la salute al maschile
Si chiama “Sam”, ed è il primo progetto italiano per la salute al maschile, promosso da Fondazione Veronesi con gli urologi di AURO e SIURO. Dedicato a tutti gli uomini, perché sono poco attenti alla loro salute
MILANO – I dati parlano chiaro: gli uomini sono troppo poco attenti al loro benessere. La maggioranza infatti ritiene di «non avere problemi» o di essere ancora giovane. E così disertano gli ambulatori, si vaccinano meno delle donne, utilizzano i farmaci in misura minore. Risultato: i maschi si presentano dal medico quasi sempre con disturbi in fase avanzata, trascurati per settimane o mesi, talvolta per anni.
CORRERE AI RIPARI – Una volta preso coscienza che il comportamento degli uomini nei confronti della salute è scorretto, la soluzione è correre ai ripari e darsi una mossa. Non a caso, varicocele, patologie sessualmente trasmesse, prostatiti, tumori urogenitali sono tutte malattie in forte aumento. Però possono essere efficacemente prevenute e affrontate con successo quanto più la diagnosi è precoce.
UNA MANO TESA – A tendere una mano in aiuto ai maschi italiani è SAM, il primo progetto di Fondazione Veronesi per «la salute al maschile», promosso in collaborazione con gli urologi italiani. «Sappiamo che in Italia meno del 5% dei ragazzi sotto i 20 anni ha fatto una visita dall’urologo, mentre più del 40% delle loro coetanee è stata almeno una volta dal ginecologo. Le donne per prime hanno capito che scoprire una malattia in fase precoce può fare la differenza – sottolinea il prof. Umberto Veronesi – Ecco perché è il momento di agire, con un progetto importante, unico nel suo genere, mai realizzato nel nostro Paese. «Un progetto – prosegue il prof. Veronesi – che vuole portare una nuova cultura della prevenzione anche negli uomini e sostenere concretamente la ricerca scientifica in questo campo».
SCONFORTATI – A vedere i risultati di un sondaggio online promosso per SAM sui siti di Sky Sport HD e «Il ritratto della salute» c’è da essere sconfortati. Su oltre 20mila italiani, uno su quattro fuma regolarmente; solo il 35% segue un’alimentazione equilibrata e nella stragrande maggioranza vanno dal medico «solo se è urgente e sto molto male» (66%). La Campagna prevede una raccolta fondi per finanziare almeno 10 borse di ricerca sui principali tumori uro-genitali, attività di divulgazione e sensibilizzazione riferite a tutte le età, dall’adolescenza alla maturità. Con la diffusione di opuscoli, incontri nelle scuole e nelle università, nei centri della terza età, l’utilizzo di testimonial del mondo dello spettacolo e dello sport.
PORTE APERTE – A novembre verrà poi organizzata una giornata di porte aperte negli ambulatori degli urologi di tutta Italia, attraverso un accordo con le società scientifiche AURO e SIURO. «Abbiamo accolto con grande entusiasmo l’invito del prof. Veronesi ad aderire a questa campagna: oggi si registra un aumento preoccupante delle patologie maschili della sfera riproduttiva e sessuale – afferma il prof. Michele Gallucci, presidente nazionale dell’AURO (Associazione Urologi italiani) – Si va dal varicocele, che riguarda circa un ragazzo su quattro dai 15 ai 25 anni di età, alle sempre più frequenti malattie sessualmente trasmissibili; dalla prostatite, che interessa circa un maschio su quattro sopra i 65 anni, all’ipertrofia prostatica benigna, l’aumento di volume della ghiandola che può verificarsi in tutti gli uomini, già a partire dai 35 anni, che può dare problemi con l’avanzare dell’età. Patologie – spiega il prof. Gallucci – dovute, nella maggior parte dei casi, a stili di vita sbagliati. Se trascurate, possono minare la qualità di vita con conseguenza importanti come l’impotenza e l’infertilità. Per questi motivi la prevenzione è fondamentale fin da una giovane età».