28 agosto 2025
Aggiornato 01:00
rallentare il declino cognitivo con i film

Ora i film in 3D fanno bene al cervello

Prima dibattuti circa un potenziale pericolo, ora i film in 3D potrebbero addirittura rallentare il declino cognitivo e la demenza. Lo studio

NOTTINGHAM – Prevenire una delle piaghe del Ventunesimo secolo, il declino cognitivo e la demenza, è tra le maggiori priorità sanitarie. Tra l’agire sullo stile di vita, l’alimentazione e la prevenzione delle altre malattie correlate, ora s’inserisce quella che potrebbe essere definita una «film terapia». Secondo un nuovo studio guardare film in 3D pare possa rallentare il declino cognitivo.

SÌ E NO – Qualcuno forse ricorderà che tempo addietro si era ipotizzato che guardare film in 3D potesse essere potenzialmente dannoso per la salute, in particolare per i bambini. Vi è per la verità stata anche qualche smentita, ma poi le produzioni in questo formato hanno proseguito per la loro strada. Oggi, infatti, sono molti i film che escono così. A dare manforte a questa tendenza è oggi uno studio condotto presso il Thrill Laboratory, coordinato dal neuroscienziato Patrick Fagan della Goldsmiths University of London insieme a Brendan Walker.

IL TEST – Lo studio dei ricercatori ha coinvolto un gruppo di volontari che sono stati sottoposti a test di brain training e per la misurazione del QI (il quoziente intellettivo) prima di mostrare loro uno spezzone tratto dal film della Disney «Bih Hero 6». Metà dei volontari hanno visto la versione classica in 2D; l’altra metà quella in 3D. Dopo di che i partecipanti dovevano ripetere i test per il cervello, i cui risultati sarebbero poi stati confrontati dai ricercatori.

EFFETTI SUL CERVELLO – I risultati dell’esperimento hanno evidenziato che i soggetti del gruppo «3D» mostravano un salto in positivo del 23% nell’elaborazione cognitiva e un aumento dell’11% nella velocità del tempo di reazione. Allo stesso modo, le scansioni cerebrali hanno rivelato che la visione 3D ha impegnato del 7% in più l’attenzione degli spettatori, con una maggiore attività cerebrale misurata. «Un aumento del 7% nel coinvolgimento emotivo è estremamente degno di nota – ha commentato il prof.  Brendan Walker del Thrill Laboratory – Guardare un film in 3D dona allo spettatore un’esperienza arricchita e di qualità, come i risultati dimostrano». A conclusione dello studio, il prof. Patrick Fagan sottolinea che «come ha dimostrato prova del professor Brendan Walker, i film in 3D sono più coinvolgenti, intensificano i sensi e provocano un’eccitazione emotiva. Questo, a sua volta, fa lavorare il cervello più velocemente».