20 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Un amminoacido comune contro le malattie della bocca

Contro carie e malattie gengivali, l’arginina

Da un aminoacido che si trova naturalmente negli alimenti potrebbe arrivare una soluzione pratica conto la carie e la parodontite. Lo studio

ANN ARBOR – Si chiama arginina, ed è un amminoacido comune che si trova naturalmente negli alimenti. La sua virtù è quella di riuscire a sgretolare la placca dentale, causa di molte delle patologie che affliggono denti e gengive, tra cui carie, piorrea e parodontiti.

DAL CIBO LA SOLUZIONE – Il 2015 è l’anno del cibo, e l’evento mondiale di EXPO ne è uno dei principali testimoni. Ma il cibo non è solo nutrimento, è anche una sorta di medicina. E che, come tale, può essere benefica o meno a seconda di come la si usa. In questo caso, una sostanza contenuta in molti alimenti è stata trovata essere un aiuto per evitare carie e malattie gengivali, che affliggono milioni di persone.

METTERE LA PAROLA «FINE» AL BIOFILM – Potranno essere i ricercatori delle Università del Michigan e Università di Newcastle a mettere la parola «fine» al problema biofilm: quella membrana protettiva che i batteri sfruttano per evitare di essere distrutti dai trattamenti e dai farmaci. Il prof. Alexander Rickard e colleghi hanno infatti scoperto che in laboratorio l’aminoacido L-arginina blocca la formazione della placca dentale. E questo potrebbe davvero significare addio a tutti i problemi collegati. «Questo è importante – sottolinea Rickard – perché i batteri amano aggregarsi sulle superfici [dei denti] per formare un biofilm. La Placca dentale è un biofilm».

UN GRANDE PROBLEMA – Il biofilm rappresenta più del 50% di tutte le infezioni ospedaliere», spiega Rickard. Il biofilm e la placca dentale, inoltre, solo negli Stati Uniti contribuiscono a una spesa di diversi miliardi di dollari ogni anno per trattamenti dentali. La «coppia» diabolica, poi, è colpevole della formazione di carie dentale, gengiviti e la malattia parodontale. La maggior parte dei trattamenti attuali sfruttano sostanze chimiche che a volte uccidono i batteri della placca, ma possono influenzare il senso del gusto e macchiare i denti. I trattamenti antimicrobici, poi, sono stati oggetto di un acceso dibattito per via del loro uso eccessivo – e la resistenza agli antibiotici è una drammatica realtà.

DENTI IN PERICOLO – «Allo stato attuale – aggiunge il dott. Nick Jakubovics, docente presso la Scuola di Scienze dentali della Newcastle University – dal 10% a 15% degli adulti nel mondo occidentale presentano una parodontite avanzata, che può portare alla perdita totale dei denti. Pertanto, vi è una chiara necessità di migliori metodi per controllare la placca dentale». Lo studio è stato pubblicato su PLoS One.