18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
Una carenza di vitamina d come possibile causa di cancro

Cancro al pancreas: poca esposizione alla luce solare tra le cause

Una scarsa esposizione alla luce solare e la conseguente insufficiente produzione di vitamina D sarebbero collegate allo sviluppo del temuto cancro al pancreas, ancora oggi il tipo di carcinoma più difficile da curare e settima causa più comune di morte per cancro

SAN DIEGO – Il cancro del pancreas è ancora oggi uno dei più temuti, data l’aggressività e la difficoltà di cura. Tra i possibili motivi per cui si sviluppa ci potrebbe essere la ridotta esposizione alla luce solare che, lo ricordiamo, è fondamentale per la sintetizzazione della vitamina D.

POCA LUCE NATURALE PER MOLTI – Il problema della scarsa esposizione alla luce naturale sta diventando globale, e non riguarda soltanto i Paesi nordici dove questo fenomeno è più marcato. Oggi, infatti, a causa del tipo di vita che si conduce è più il tempo che si passa chiusi in un locale (casa, ufficio eccetera) che all’aperto. In più, la maggioranza del tempo si è, per contro, esposti alle luci artificiali – non proprio salubri.

POCO SOLE, TANTO RISCHIO – Lo studio condotto dagli epidemiologi dell’Università della California a San Diego mette sul chi va là le persone che vivono sia nei Paesi dove si vede poco il Sole che chi si espone alla luce solare per troppo poco tempo. «Se si vive ad alte latitudini o in un luogo dove vi è una pesante copertura del cielo da nuvole, non è possibile sintetizzare la vitamina D per la maggior parte dell’anno. Il che si traduce in un rischio più elevato del normale di contrarre il cancro al pancreas» sottolinea Cedric F. Garland, professore aggiunto presso il Dipartimento di Medicina di Famiglia e Sanità Pubblica, membro dell’UC San Diego Moores Cancer Center.

INTEGRARE SERVE POCO – Ci sono diversi cibi che contengono naturalmente la vitamina D. Tra questi il pesce come il salmone e il tonno. Ma anche il fegato di manzo, il formaggio e tuorli d’uovo. Tuttavia, per produrre e sintetizzare la vitamina D in livelli adeguati non si può fare a meno della luce solare. Esistono anche gli integratori di vitamine ma, anche questi, sortiscono pochi effetti se poi non si esce all’aperto durante le ore diurne con presenza di Sole. È importante anche tenere presente che è la radiazione ultravioletta B (UVB) a stimolare la produzione di vitamina e che la pelle esposta al Sole, in casa attraverso una finestra, non produce vitamina D. Così come quando il cielo è nuvoloso o si sta all’ombra. Infine, la pelle di colore scuro riduce anch’essa la produzione di vitamina D. Con le dovute precauzioni, cerchiamo dunque di stare più al Sole. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Steroid Biochemistry and Molecular Biology.