19 aprile 2024
Aggiornato 10:00
grassi: ora più buoni

Contrordine, il grasso non fa male

Le linee guida alimentari che mettono in guardia dal consumo di grassi potrebbero essere completamente da riscrivere. Mangiare grasso potrebbe pertanto non essere così dannoso

PAISLEY – Evitare l’eccesso di cibi grassi scongiura il rischio di malattie cardiache. Ma è proprio vero? Secondo quanto riferito sulla rivista online Open Heart, non ci sono vere e proprie prove a sostegno di questa ipotesi. Le linee guida, pertanto, potrebbero essere completamente sbagliate.

POCO BURRO, DOLCI E CARNE – Secondo una ricerca condotta dall’University of the West of Scotland, le linee guida adottate in Irlanda e altri Paesi «non avrebbero dovuto essere introdotte». I consigli consistevano nella riduzione al 30% di grassi alimentari come il burro, la carne rossa e i dolci, mentre i grassi saturi al 10%. Da una revisione sistematica che ha incluso 6 studi e 2.647 persone sono stati valutati i vari possibili collegamenti tra grassi alimentari, colesterolo e malattie cardiache. Ma gli studi non erano affatto condotti con tutti i crismi necessari.

CONSIGLI SORTI DAL NULLA – I precedenti studi valutati dai ricercatori non erano stati elaborati nel migliore dei modi. Per esempio non sono stati inclusi soggetti di sesso femminile, le raccomandazioni dietetiche non sono mai state testate, e di conseguenza non avrebbe avuto senso compilare linee guida. «Sembra incomprensibile che i consigli dietetici siano stati introdotti per 220 milioni di americani e 56 milioni di cittadini britannici, visti i risultati contrari, da un piccolo numero di uomini malsani», spiegano i ricercatori. Quando è stato richiesto di esprimere un commento a tutto ciò, un portavoce del Dipartimento della Salute di Dublino ha detto che le linee guida alimentari dovevano essere riviste. Ma la risposta dei ricercatori è stata che «La dietetica non ha solo bisogno di un commento, non avrebbe proprio dovuto essere introdotta».

NESSUN AUMENTO DEL COLESTEROLO – Secondo il ricercatore Zoe Harcombe Harcombe, i consigli espressi nelle linee guida erano molto arbitrari. Questo fantomatico 30%, per esempio, non è mai stato provato, né testato. Negli studi vi erano molti dati contraddittori in base alla relazione «largo consumo di grassi e placche arteriose». In una ricerca, per esempio, le persone sono state alimentate con cibi ad alto contenuto di grassi derivanti da burro, panna e uova ma nessuno aveva evidenziato alcun aumento del colesterolo ematico. Tutto ciò fa pensare che gli alimenti ricchi di grassi hanno poco a che fare con l’ipercolesterolemia.  

UN TERZO PUÒ TRASFORMARSI IN COLESTEROLO – Solo un terzo del colesterolo derivante dal cibo potrebbe ostruire i vasi sanguigni, ma non è la causa più importante, afferma Judith Wylie-Rosett, professore di epidemiologia presso l’Albert Einstein College of Medicine e portavoce della American Heart Association (AHA).

MENO GRASSI, PIÙ RISCHI – Seocondo Harcombe tutta questa paura di grassi e colesterolo non ha fatto altro che peggiorare la salute delle persone. Quando si elimina il grasso, generalmente si aumentano i carboidrati che il corpo ripartisce in maniera diversa trasformandoli in trigliceridi dannosi per la salute cardiovascolare. Tutto ciò sarebbe ancora più pericoloso di carne rossa e latticini. Per tale motivo l’AHA e altri organismi intendono modificare le linee guida relative al consumo di grassi.

LA SOLUZIONE – Dobbiamo quindi cambiare dieta e mangiare tutti i grassi che vogliamo? Sicuramente questa non è la soluzione. Secondo Harcombe, l’ideale è «mangiare cibo vero». Ovvero cibo non adulterato o trasformato che contenga grassi, proteine e carboidrati davvero sani. In questo modo ci si potrà preoccupare meno delle linee guida e più della genuinità.