16 ottobre 2024
Aggiornato 04:00
Salute & Farmaci

Un’ultracentenaria molto ricercata

Un libro racconta la storia e i pregi dell’aspirina nonché i nuovi campi di applicazione possibili

E’ un’ultracentenaria molto ricercata. Pensate che un miliardo di persone in tutto il mondo continua a confidare in lei che col tempo scopre sempre nuovi pregi. Parliamo dell’aspirina alla quale un giornalista inglese esperto divulgatore medico ha dedicato un libro dal titolo «Aspirina: L’incredibile storia della pillola più famosa del mondo». Nel testo si fa riferimento al reverendo inglese che a metà del Settecento, scoprì le virtù della corteccia di salice perché se la A di Aspirina sta, per acetile, SPIR ricorda il tedesco spirsaure, ossia l’acido salicilico ottenuto nel 1838 dall’italiano Raffaele Piria.

Ma, a parte lo sviluppo del percorso di questo farmaco che ha fatto la fortuna della Bayer, diciamo che l’aspirina col passare degli anni ha tirato fuori i suoi pregi. E chissà che non ne nasconda altri visto che nel libro, l’autore accenna a nuovi campi di applicazione possibili, oltre a quelli già noti. All’inizio della sua storia il farmaco mostrò di essere efficace contro dolori vari. Un ottimo analgesico. E’ infatti capace di ridurre le sensazioni dolorose: questo perché le piccole dimensioni della molecola di acetil-salicilico le fanno raggiungere, grazie a specifici trasportatori, le zone interne del cervello che presiedono al controllo del dolore. Analgesico e antipiretico perché aiuta anche ad abbassare la febbre (più o meno da cavallo) in virtù della facilità con cui l’acido acetil-salicilico raggiunge gli organi che regolano la temperatura corporea.

Le sue doti non si fermano qui: l’aspirina è anche un antinfiammatorio a livello articolare e muscolare. Non essendo poi un medicinale ormonico non presenta gli effetti collaterali degli ormoni steroidei come i cortisonici. Fronteggia insomma un’infinità di malanni. Esercita infatti un’attività antiaggregante per quanto riguarda le piastrine che se «acetilate» rimangono inattive per alcuni giorni anche con dosi molto basse di aspirina (100 milligrammi al giorno o meno). Quindi è un antitrombotico che solo in Italia riguarda quasi un milione di pazienti vascolari. Fa bene al cuore e, secondo gli studi di alcuni scienziati, avrebbe un benefico effetto anche su taluni tumori. Unico neo per questo prodotto che contribuisce in modo significativo al benessere dell’umanità, è che crea qualche problema di tollerabilità gastrica.