3 ottobre 2025
Aggiornato 03:30
Gravidanza

Gli in e gli out della mamma in attesa

Come comportarsi? Secondo gli ultimi dati ci sarebbe una lieve ripresa delle nascite. Italia porta-bandiera del taglio cesareo

Siamo ben lontani dal baby-boom ma, stando agli ultimi dati, ci sarebbe una sia pur lieve ripresa nelle nascite. Una vera e propria inversione di tendenza. Nel nostro paese contraddistinto fin qui dalla denatalità sta crescendo,infatti, il numero delle mamme in attesa. E non ce n’è una, specialmente tra le primipare, che non abbia qualche incertezza su come comportarsi nei fatidici nove mesi. Quali accorgimenti usare e quali cose evitare? Ed ecco che in vista dell’aumento dei fiocchi rosa e azzurri, una sorta di decalogo per la gestante degli «in» e degli «out.

E’ «in» il riposo: almeno sette-otto ore per notte. Al terzo trimestre bisogna avere l’accortezza di stare sdraiate ma su un fianco: questa posizione evita che l’utero gravido vada a comprimere i grossi vasi addominali.
E’ «out» il lavoro negli ultimi due mesi di gestazione come prevede la legge italiana. Le donne che sono impegnate in lavori gravosi o che operano in ambienti a rischio (sostanze tossiche) possono beneficiare dell’astensione dal lavoro più precocemente.
Naturalmente le stesse condizioni le ottengono le gravidanze a rischio per complicanze medico-chirurgiche, per minaccia d’aborto e minaccia di parto prematuro.

E’ «in» l’attività fisica di tipo leggero, come le passeggiate o il nuoto che fa fare movimento in assenza di peso.
E’ «out» invece qualsiasi esercizio fisico che comporti rischi di caduta e di traumatismo o una «sottrazione» di sangue all’utero a favore di cute e muscoli.
Attività sessuale: i rapporti sessuali, in una gravidanza fisiologica, non sono controindicati, fino all’ottavo mese compreso. In talune tipologie della gravidanza è però sconsigliata: minaccia d’aborto o di parto prematuro, rottura delle membrane (o rottura delle acque), sanguinamenti vaginali da accertare, infezioni genitali e non potenzialmente trasmissibili per via sessuale.
Fumo: le fumatrici di oltre dieci sigarette al giorno incorrono in una gravidanza con complicanze quali: aborto, parto prematuro, distacco di placenta, riduzione dell’accrescimento del feto con basso peso alla nascita e quindi aumento della mortalità e morbilità perinatale. Questi rischi sono maggiori se la donna ha più di 35 anni, se presenta ipertensione, anemia o se non mostra il fisiologico aumento di peso nel corso dei mesi.
Alcool: la sindrome fetale causata dall’acool vede come conseguenza più frequente il ritardo di crescita intrauterino, come nel caso del fumo di tabacco. Altri aspetti sono la microcefalia e il ritardo mentale. In gravidanza è bene non bere superalcolici mentre è possibile assumere un bicchiere di vino ai pasti principali.
Igiene dentale: con la gravidanza le gengive soffrono dell’aumento del volume di sangue e di liquidi interstiziali che tendono a sanguinare e la loro costituzione favorisce il ristagno dei residui alimentari, con conseguenze ulteriori anche per i denti.
Igiene del corpo: sì a docce e bagni purché questi ultimi non siano a temperatura troppo calda. Anche i trattamenti di acconciatura e di tintura dei capelli possono essere eseguiti, senza porre le sostanze a diretto contatto con il cuoio capelluto.
Viaggi: per i viaggi lunghi in gravidanza è consigliabile l’aereo. Molte compagnie aeree non consentono alle donne gravide di viaggiare durante l’ultimo mese di gestazione. Attenzione ai viaggi in automobile durante i quali sarà bene fermarsi per camminare qualche minuto.
Farmaci: vi sono farmaci controindicati in gravidanza, per gli altri è escluso che possano determinare danni allo sviluppo del feto. Tuttavia come regola generale è meglio limitare l’uso dei farmaci solo quando strettamente indicato.

IL PARERE DEL MEDICO
E’ bene, durante la lieta attesa, «mangiare per due», come raccomandavano le nostre nonne e come oggi si sente dire ancora ? Rimpinzarsi e cedere a tutte le cosiddette voglie? «Assolutamente no. E’ indispensabile invece un’alimentazione corretta, ben calibrata», dicono i ginecologi rivelando che in Italia una donna su tre, durante la gravidanza presenta problemi di sovrappeso o di obesità. Cosa che predispone alla comparsa di una forma specifica di diabete gestazionale. Un fenomeno spesso sottovalutato che rappresenta una minaccia non soltanto per le gestanti ma anche per il nascituro. L’appello dei medici diabetologi è quello di controllare sempre peso e glicemia, giacché la malattia può presentarsi all’improvviso e se tempestivamete accertata può essere tenuta tranquillamente sotto controllo. «Per non far andare la gestante incontro a sofferenze fetali occorre monitorarla», affermano i medici. E’ bene cioè che ci sia una pianificazione della gravidanza che deve essere seguita fin dall’inizio cominciando dalla scelta del luogo in cui partorire fino al personale medico di assistenza. Fondamentale e di gran riscoperta è il ruolo dell’ostetrica. E’ la figura professionale per eccellenza più vicina alla donna nel percorso della fertilità e della maternità. «L’ostetrica è indispensabile al momento del parto come il puericultore, il neonatologo, l’anestesista e ovviamente il ginecologo», confermano i ginecologi , elencando i motivi che, a loro avviso, hanno fatto dell’Italia la porta-bandiera del taglio cesareo. «Sarà che non si fa più una scuola d’ostetricia con studi sul bacino. Sarà che la donna non vuol soffrire e vuole tornare in fretta al lavoro. Sarà che il parto naturale può presentare maggiori noie del cesareo per i medici. Sta di fatto che siamo arrivati al 30% dei parti cesarei. Un’enormità!»

SCELTA E CLASSIFICAZIONE DEGLI OSPEDALI
In base alle proprie necessità o preferenze è necessario informarsi per tempo su quali ospedali offrono i servizi richiesti. Chiedete di visitare la sala parto e la sala travaglio, prendete informazioni sui metodi utilizzati. I reparti di neonatologia sono divisi e attrezzati in base a tre livelli di assistenza:
• Primo livello: qui sono accolti e accuditi i neonati nati senza problemi. Tuttavia sono attrezzati per intervenire se il piccolo manifesta disturbi di lieve entità, come l’ittero neonatale. Se dopo la dimissione dall’ospedale insorge qualche problema, il neonatologo potrebbe consigliare il passaggio ad un altro livello di assistenza.
• Secondo livello: qui i reparti sono attrezzati per monitorare tutte le funzioni vitali per accogliere i prematuri nati tra la 32° e la 37° settimana. S’interviene in caso di ittero e in tutte le infezioni riscontrate al momento della nascita. S’interviene anche in caso di calo ponderale. L’assistenza avviene giorno e notte; ostetrico e neonatologo sono sempre presenti in reparto. Nelle strutture di secondo livello i tempi di degenza sono abbastanza brevi, tranne nei casi di cure intensive.
• Terzo livello: nel caso di nascita prima della 32° settimana di gestazione o qualora il neonato manifesti serie difficoltà respiratorie e circolatorie o ancora, i sintomi di una grave infezione o di alterazioni metaboliche viene prestata la cura di terapia intensiva. Questi centri sono dotati di apparecchiature e strumenti indispensabili per curare i prematuri di qualsiasi peso e fornire l’assistenza pre e postoperatoria ai bebè che vengono sottoposti a intervento chirurgico.

In linea generale sarebbe bene controllare se il reparto maternità si trova in una zona appartata e se le camere di degenza sono vicine al nido. Accertarsi che la sala travaglio, quella per il parto e la sala operatoria siano vicine tra loro. E’ possibile domandare stanze singole o a due letti (anche nei centri pubblici).
Non tutti gli ospedali consentono la presenza del padre in sala parto. In caso di parto cesareo difficilmente ne sarà permesso l’ingresso. I migliori corsi pre-parto sono quelli organizzati dall’ospedale: permette di conoscere meglio i medici, ostetriche e infermieri e di sentirsi più a proprio agio al momento di partorire.