28 marzo 2024
Aggiornato 14:00
I consigli dei medici

Lieta attesa

Le precauzioni che deve usare la sposa che, emulando le starlette, va in viaggio di nozze col pancione

Ora che in viaggio di nozze si va col pancione, visto che vengono emulate le starlette che si sposano a » pancia in fuori», sarà il caso di elencare le particolari precauzioni che devono essere adottate dalla fresca sposa già gestante per evitare che la luna di miele si trasformi in una luna di fiele.

Premesso che secondo un documento della Mayo Clinic di Rochester, negli Stati Uniti, non ci sarebbero guai né per la mamma né per il nascituro se la gestazione scorre nei binari della normalità, è sicuramente il II trimestre il periodo più sicuro per viaggiare in gravidanza, ossia tra la 18esima e la 24 esima settimana quando il rischio di aborto o parto prematuro è il più basso. Sarà bene in ogni modo che la mammina in attesa beva molto liquidi durante il volo per contrastare l’effetto disidratante dell’umidità presente in cabina. E’ vero che i moderni aerei sono perfettamente pressurizzati, ma certamente nel sangue sia della gestante che del nascituro scorre meno ossigeno perché stare sull’aereo ad alta quota è come trovarsi sul picco della montagna. E’ sconsigliato, in particolare alle donne incinta, di rimanere ferme in poltrona per tutta la durata del viaggio. Ogni mezz’ora bisogna alzarsi per camminare qualche minuto e fare quegli esercizi di bordo indicati dalle istruzioni: flettere e stendere le gambe, muovere le braccia e le spalle per evitare rischi di trombosi. E’ il caso di indossare calze elastiche che aiutano a massaggiare le gambe. Proprio per consentirsi tutti questi movimenti è opportuno che la gestante chieda un posto sul corridoio dell’aereo: in questo modo potrà allungare le gambe, sgranchirle e alzarsi ogni volta che ne ha voglia. Posti adatti sono anche quelli vicino all’uscita di emergenza dove lo spazio è maggiore e si sta quindi più comodamente. Pancione o non pancione, la cintura di sicurezza va allacciata per evitare che un vuoto d’aria procuri terribili contraccolpi. Meglio non imbarcarsi, soprattutto per viaggi molto lunghi, alla 36 settimana perché si può rischiare che l’emozione faccia nascere il bimbo in anticipo.

Un caso particolare è quello delle gravidanze gemellari, situazione in cui è bene evitare il volo già dopo 32-33 settimane di gestazione in quanto il parto arriva spesso prima dei nove mesi. Il consiglio del ginecologo è opportuno per ogni singolo caso. Ci possono essere infatti donne in attesa con problemi cardiocircolatori, di anemia, di insufficienza placentare, o sofferenti di trombosi venosa nonché di disturbi della coagulazione sanguigna. In questi casi il parere del ginecologo in merito al viaggio in aereo è indispensabile perché si sa che la gravidanza facilita la formazione di trombi, così come stare a lungo seduti: due fattori di rischio che si sommano se la gestante viaggia in aereo. Per non dire che si aggiunge un altro fattore di rischio di trombosi se la mamma in attesa è una fumatrice. Sconsigliatissimo il viaggio se ci sono minacce di aborto nel primo trimestre o di parto prematuro. Va detto che , secondo le regole stabilite dalla IATA, l’organizzazione internazionale delle compagnie aeree, fino al 7 mese di gravidanza non occorrono segnalazioni speciali, sempre che la donna non soffra di particolari patologie o sia in attesa di due o più gemelli. Oltre il 7 mese, bisogna presentare alla partenza un modulo che deve essere compilato dal medico di base. Senza questo certificato la gestante non può salire a bordo. Ma se il tempo è brutto il comandante ha il potere discrezionale di non far imbarcare la donna prossima al parto anche se è provvista di certificato.