Cinquanta anni
Secondo uno studio il maschio, al giro di boa del mezzo secolo, si scopre più soddisfatto della propria vita sessuale rispetto ad uno di 30-40 anni
Ma perché mai il maschio di cinquant’anni , stando ad uno studio pubblicato sulla rivista dell'Associazione degli Urologi britannici «Bju International» effettuato da studiosi norvegesi e americani, si sentirebbe più soddisfatto e ricambiato nella sua vita sessuale rispetto ad un trentenne o ad un quarantenne? Tanto più che gli stessi ricercatori che hanno monitorato sotto diversi aspetti 1.185 uomini dai 20 ai 79 anni, hanno constatato che il passare degli anni è collegato, ad esempio, a una riduzione nelle capacità di erezione. Ossia che al giro di boa del mezzo secolo il maschio, tra le lenzuola, va soggetto a qualche défaillance. Cosa che, sempre stando alla ricerca, «non sembra comunque influire sulla generale soddisfazione maschile nell’alcova». Ed a questo punto vai a capire perché mai il nostro maschio si senta egualmente soddisfatto della sua vita sessuale se gli capita pure di far cilecca.
Ma l’indagine degli studiosi norvegesi e americani ci assicura che, relativamente alla sessualità, solo un ventenne è più contento di un cinquantenne e quindi prendiamo per buone le spiegazioni che ci fornisce in proposito Ronald Bracey, psicologo britannico esperto in problemi sessuali maschili, per il quale i risultati della ricerca non sono poi così sorprendenti. Secondo l'esperto, a trenta e quarant'anni gli uomini sono troppo stressati da obiettivi come successo e carriera per pensare al sesso in modo rilassato e goderne appieno. A cinquant'anni, invece, hanno in genere ottenuto quello che volevano nella vita. A quell'età si tende a dare meno importanza a quello che gli altri pensano e si è meno inclini all'ansia. E tutto questo giova al godimento della propria vita, anche sessuale. La situazione sembra peggiorare progressivamente solo tra i sessantenni. In generale «la ricerca mostra una forte correlazione tra l'invecchiamento e la riduzione della funzionalità sessuale - dice Sophie Fossa del Rikshospitalet Trust di Oslo - ma non tra età e soddisfazione. I nostri risultati mostrano che, benché gli uomini incappino più spesso in problemi nell'intimità via via che invecchiano, non ne consegue necessariamente che siano meno soddisfatti della loro vita sessuale».
Contenti loro, che dire? Naturalmente si parla di individui che non soffrano, per esempio,di ipertiroidismo perché l’aumentata funzionalità della ghiandola tiroidea porta all’eiaculazione precoce, mentre gli ipotiroidei, cioè con una funzione ridotta, soffrono di desiderio sessuale ipoattivo: impotenza sessuale e eiaculazione ritardata. Disturbi che sono stati appurati da uno studio multicentrico compiuto in sinergia tra l’endocrinologia aquilana, diretta da Emmanuele A. Jannini e le cattedre di Modena (Cesare Carani), Roma (Andrea Lenzi) e Firenze (Mario Maggi). Risultati che costituiscono una grande novità: infatti se era noto che le disfunzioni tiroidee alterano il comportamento sessuale femminile, come pure il tono dell’umore e la sfera degli affetti, la cosa non era stata accertata nei maschi. Comunque sia è sufficiente rimettere la tiroide a posto perché anche le disfunzioni sessuali si risolvano e , il più delle volte, senza ricorrere alle pillole dell’amore, come assicura Jannini.