31 luglio 2025
Aggiornato 01:00
Salute. Oculistica

Come scongiurare l’avvento dell’occhio pigro

Gli appuntamenti fondamentali per i bimbi dall’oculista

Si chiama «occhio pigro». Ossia l’occhio che vede meglio prende il sopravvento sull’altro che si impigrisce. E’ una condizione irreversibile che può essere sviluppata da un bambino su quattro in età prescolare tra tutti quelli con difetti oculari differenti nei due occhi o con «anisometropia» (ossia il 5% dei bambini italiani). Per scongiurare l’occhio pigro, è bene che i genitori portino i propri figli dall’oculista nell’età critica che va dai 3 ai 6-7 anni, dopo la quale l’occhio pigro non si può più correggere.

Gli appuntamenti fondamentali da ricordare ai genitori sono i seguenti:

1) Controllo necessario alla nascita per escludere eventuali malattie congenite o la congiuntivite tipica del neonato. Dopo questo primo controllo si può tornare dall’oculista anche attorno al primo anno di vita, ma in genere ciò accade solo se i genitori rilevano lo strabismo.

2) Non può mancare la visita attorno ai tre anni. Tale controllo fatto con test oggettivi in cui il bambino non deve comunicare il suo «modo di vedere» serve perché quello alla nascita non evidenzia la funzione visiva (cioè quanto e come il bimbo vede). Con questa visita si può prevenire l’occhio pigro.

3) E’ importante fare una visita a 6 anni prima di cominciare la scuola per identificare la capacità della funzione visiva. Cosa possibile solo se il bimbo collabora, ovvero dice ai medici come vede.

4) Si impone un nuovo controllo tra i 10 e i 15 anni a meno che non compaiono segnali che spingono a rivolgersi all’oculista prima dei dieci anni. Tra i 10 e i 15 anni normalmente si manifesta la miopia. In questo caso però è lo stesso ragazzo ad accorgersi di avere dei problemi e quindi ricorre allo specialista.