Bruxelles chiede leggi antifumo «totali» in tutta l'UE
Ovunque in luoghi pubblici, trasporti e sul lavoro entro il 2012
BRUXELLES - Eliminare totalmente il fumo passivo in tutti i luoghi pubblici chiusi, nei trasporti pubblici e sul posto di lavoro in tutti gli Stati membri dell'Ue, come già avviene in Irlanda e nel Regno Unito, e con alcune eccezioni (il fumo è possibile in spazi appositi chiusi) anche in Italia, Malta, Svezia, Lettonia, Finlandia, Slovenia, Francia e Olanda. E' quanto sollecita la Commissione europea con una proposta di 'Raccomandazione', adottata oggi, e che sarà ora sottoposta all'approvazione del Consiglio Ue. La Commissione vorrebbe fissare anche una data, il 2012, per l'Europa senza fumo.
L'iniziativa è stata presentata oggi a Bruxelles dal commissario alla Salute, Androulla Vassiliou, che ha ricordato come l'esposizione al fumo passivo provochi ancora migliaia di decessi prematuri in Europa, soprattutto nei soggetti più deboli, come gli asmatici e le persone affette da malattie cardio circolatorie. Vassiliou ha citato dati del 2002, secondo i quali nell'Ue sono morti oltre 79.000 adulti, di cui 19.000 non fumatori, a causa dell'esposizione al fumo nelle loro case (72.000) o sui posti di lavoro (7.300). E secondo le stime più recenti, ancora nel 2008 i decessi dovuti al fumo passivo sui luoghi di lavoro sarebbero stati circa 6.000, di cui 2.500 riguardanti soggetti non fumatori.
«Tutti i cittadini - ha detto Vassiliou - hanno il diritto di essere protetti dai danni del tabacco». Secondo il commissario, non sono sufficienti le leggi anti-tabacco che lasciano comunque la possibilità di fumare, a certe condizioni, nei luoghi pubblici, come accade in Belgio, Spagna, Austria, Portogallo e Polonia. In alcune di queste leggi, ad esempio, il fumo è ammesso nei bar, nei club e nelle discoteche, nonché nei locali che non siano prevalentemente (più del 30% del fatturato) dedicati alla ristorazione.
Leggi simili, con divieti parziali, sono state adottate anche in 16 Lander della Germania, dove, pur essendo possibile, non è stata presa finora nessuna misura a livello federale. E da domani entreranno in vigore misure 'timide' di questo tipo anche in Grecia.
La 'pecora nera' dell'Ue è comunque la Repubblica ceca, unico paese dei Ventisette a non aver ratificato la Convenzione Onu per le norme antifumo. La Convenzione, all'Art.8, prevede una serie di 'regole d'oro' per evitare l'esposizione passiva nei luoghi pubblici e sui posti di lavoro, che sono state adottate in pieno solo da Londra e Dublino.
Secondo il direttore della 'Smoke Free Partnership', Florence Berteletti-Kemp, che era presente alla conferenza stampa di Vassiliou e ne sostiene l'iniziativa, la legislazione dei dieci paesi più rigorosi (ai quali dal giugno 2010 si aggiungerà la Bulgaria), «sta dando i suoi frutti, anche economici», visto che il fatturato dei locali pubblici aumenta quando diventano 'no-smoking', e la gente ci va più volentieri. «Quella italiana, ad esempio, è una buona legge», secondo Berteletti-Kemp, che conclude chiedendo: «Se funziona in Italia, perché non dovrebbe funzionare in Grecia?«