23 aprile 2024
Aggiornato 11:30

Petra Blaisse racconta la sua Biblioteca degli Alberi a Milano

"Queste piante un messaggio di collaborazione per il mondo"

Milano - Sarà il polmone verde del quartiere Porta Nuova e il terzo parco pubblico più grande di Milano. Tra i grattacieli di Unicredit e il Bosco Verticale la Biblioteca degli alberi inizia a rivelarsi alla città con l'apertura di un primo lotto di 7.500 metri quadrati sui 95 mila complessivi. La mente creativa dietro questo giardino urbano è la paesaggista olandese Petra Blaisse che ci ha guidato alla scoperta del suo progetto.

"Penso siano tre gli elementi più importanti della Biblioteca degli alberi: il primo è la rete dei percorsi che crea un efficiente sistema di connessione tra diverse aree di questo quartiere di Milano. I percorsi idealmente possono continuare all'infinito come fossero i tentacoli di un polpo e possono connettere punti diversi della città ignorando i confini".

"Questi percorsi creano campi irregolari ognuno dei quali avrà differenti tipologie di verde, dai prati alle piante ornamentali a piante da orto tipiche milanesi. Quando cammineremo tra questi campi vivremo esperienze diverse".

"Il terzo elemento sono i boschi circolari, piccole foreste circolari sparse come coriandoli. Ognuna sarà composta da una sola tipologia di alberi. Ora sono piante giovani ma nell'arco di 20, 30, 50 anni creeranno delle specie di stanze in cui entrare, da usare per le attività più diverse, dallo sport al teatro a momenti di semplice relax".

Il progetto ha avuto una lunga gestazione, con l'apertura del bando internazionale da parte del Comune di Milano che risale al 2004. Un concorso vinto dallo studio Inside Outside di Petra Blaisse, che da quel momento in poi ha dovuto fare i conti con una serie di difficoltà.

"A parte l'italiano, che è una lingua meravigliosa e che ho provato a imparare in questi anni, le difficoltà che abbiamo incontrato sono legate al contesto urbano: qui c'è un mondo sotterraneo che deve essere sempre raggiungibile. Una rete di tunnel della metro, dei treni, uscite di sicurezza, aree di sosta, enormi infrastrutture, c'era un enorme mondo sotterraneo di cui dovevamo avere cura. Alla fine sembra tutto semplice ma...My god"

Il parco oltre ai suoi 34.800 metri quadrati di prato e quasi 90mila piante ospiterà 450 alberi di 19 specie differenti Gli alberi arriveranno da tutto il mondo, dalla Cina, altri tipici italiani, aceri dal Nord America. Con il paesaggista italiano Franco Giorgetta abbiamo cercato quello che potesse crescere qui in queste particolari condizioni. Abbiamo scelto alberi bellissimi, quasi monumentali.

Una convivenza vegetale multiculturale, che vuole essere una sorta di metafora .

"Ogni giardino è un messaggio. Penso che storicamente un giardino rappresenti la cultura, la città. Il fatto di collaborare gli uni con gli altri in Europa, ma anche nel resto del mondo, è simboleggiato dalle diverse piante e dai diversi alberi che abbiamo scelto. Questo è un posto di aggregazione sociale".