18 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Criminalità

Roma, ancora un duro colpo al clan degli Spada

Maxi operazione nel quartiere di Ostia: sequestrati beni per 19 milioni. Sigilli a bar, sale giochi, benzinai, palestre e immobili

Un fermo immagine tratto da un video della Guardia di Finanza
Un fermo immagine tratto da un video della Guardia di Finanza Foto: ANSA/ GUARDIA FINANZA ANSA

ROMA - È stata chiamata 'Apogeo' l'operazione della Guardia di Finanza di Roma che oggi ha eseguito cinque decreti di sequestro di beni, emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del locale Tribunale, nei confronti di altrettanti esponenti di spicco del clan Spada di Ostia: sono stati sequestrati beni riconducibili ai vertici del clan (anche se in gran parte intestati ad altre 47 persone, familiari e terzi) per un valore di quasi 19 milioni di euro. Il sequestro è l'epilogo dell'indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia capitolina, nel cui ambito gli specialisti del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno ricostruito la «carriera criminale» dei vertici del clan, che nel tempo hanno accumulato un vastissimo patrimonio mobiliare e immobiliare, acquisito con i proventi dei traffici illeciti di cui gli Spada sono accusati.

I controlli nei confronti di 'Romoletto', il capoclan
Gli approfondimenti economico-patrimoniali sono stati condotti nei confronti del capoclan Carmine Spada detto «Romoletto», di Ottavio Spada, Armando Spada, Roberto Spada e Claudio Galatioto e sono partiti dalle operazioni di polizia 'Eclissi' e 'Sub urbe', nel cui contesto era stata documentata l'operativita del gruppo nel territorio di Ostia, identificandone i capi e raccogliendo rilevanti fonti di prova su intimidazioni, richiesta del 'pizzo', estorsioni, usura, traffico di droga e fittizia intestazione di beni per il controllo di varie attività economiche in diversi settori commerciali.

L'aggressione di Roberto Spada e il metodo mafioso
Il carattere mafioso dell'organizzazione e stato recentemente confermato dalla Corte di Cassazione in sede di pronuncia sul ricorso avverso un provvedimento del Tribunale del Riesame relativo all'aggressione di Roberto Spada nel novembre del 2017 ai danni della troupe Rai nei pressi della palestra 'Femus Boxe' di Ostia (oggi sequestrata), di proprieta dello stesso pregiudicato. L'associazione capeggiata da «Romoletto», per lungo tempo gregaria della consorteria dei Fasciani, aveva prepotentemente affermato la propria egemonia territoriale nell'area del litorale romano all'indomani delle operazioni 'Nuova alba' e 'Tramonto' che avevano smantellato il quel sodalizio mantenendo, tuttavia, solide relazioni con esponenti di spicco dei Fasciani, al quale gli "alleati" Spada hanno destinato parte dei loro introiti per il sostentamento del boss Carmine Fasciani, attualmente detenuto.

Le testimonianze dei collaboratori di giustizia
Dagli accertamenti delle Fiamme Gialle - basati anche sulle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia - è emerso che i vertici del clan, oltre ad avere un tenore di vita del tutto incoerente rispetto alle loro capacita reddituali, hanno «inquinato» l'economia legale di Ostia reimpiegando i profitti delle condotte illecite di cui sono accusati costituendo, con compiacenti prestanome, una serie di imprese (bar, sale slot, distributori di carburante, concessionarie di auto, ecc.) e associazioni sportive dilettantistiche (palestre e scuole di danza).

I beni sequestrati
Il Tribunale di Roma ha così disposto il sequestro dei beni e in particolare: il patrimonio aziendale e relativi beni di 18 societa e 4 ditte individuali, nonche il 40% del capitale sociale di un'ulteriore societa, (dei settori bar e somministrazione di alimenti e bevande, panificazione, commercio all'ingrosso e al dettaglio di autovetture e di autoveicoli leggeri, costruzioni edifici residenziali e non, vendita al dettaglio di carburanti, sale giochi e biliardi), tutte tra Roma, Ostia e la provincia di Frosinone; il patrimonio aziendale e relativi beni di 6 associazioni sportive/culturali a Ostia; quattro immobili tra Roma e Ardea; 15 autoveicoli e un motoveicolo; rapporti bancari, postali, assicurativi e azioni.