Da oggi forze dell'ordine armate di taser: tutto quello che c'è da sapere
La sperimentazone durerà tre mesi e riguarderà 12 città. Ma prima di usarla contro qualcuno le forze dell'ordine devono «mostrarla e dichiararla»
ROMA - Al via ufficialmente per tre mesi, dal 5 settembre 2018 in 12 città italiane, da Milano a Catania ma non a Roma, la sperimentazione del Taser, la pistola a impulsi elettrici classificata non letale, voluta dal Ministero dell'Interno con lo scopo di aiutare le forze dell'ordine (polizia, carabinieri e guardia di finanza) a fare meglio il proprio lavoro. «Per troppo tempo - aveva scritto su Twitter il ministro, Matteo Salvini - le nostre forze dell'ordine sono state abbandonate, è nostro dovere garantire loro i migliori strumenti per poter difendere in modo adeguato il popolo italiano».
Le regole
Secondo le regole d'ingaggio, la pistola - di colore giallo e in grado di sparare 2 dardi che, con una scarica elettrica, possono immobilizzare l'obiettivo - va mostrata, dichiarata espressamente e utilizzata solo quando l'eventuale minaccia diventa reale. Askanews è stata a Napoli a seguire uno dei corsi propedeutici all'utilizzo del Taser tenuto dai carabinieri, in cui istruttori qualificati hanno addestrato gli operatori dell'Arma destinati a impiegare il nuovo dispositivo, istruendoli sugli scenari di possibile utilizzo e sui potenziali rischi ad esso connessi.
Chi è contrario e perché
Va detto, infatti, che seppur considerata «arma di persuasione non letale», secondo l'Associazione Antigone che ha riportato i dati di un'indagine di Amnesty International e Reuters, dal 2000, anno di introduzione del Taser, sarebbero almeno 1.000 imorti a causa di questo tipo di pistola. Molti studi medici hanno certificato che per persone con precedenti disturbi neurologici o cardiaci il Taser può avere rischi mortali. La stessa azienda produttrice americana è stata costretta ad ammettere che nello 0,25% dei casi c'è rischio di morte. La dotazione del Taser è stata auspicata anche per la Polfer, con il beneplacito del sindacato di categoria perché - dicono i rappresentanti - «gli strumenti attualmente in dotazione, come lo spray al peperoncino, non sono sufficienti ad assicurare la sicurezza dei viaggiatori».
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