24 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Caso Weinstein

Cara Asia ti scrivo: la lettera di Laura Boldrini per Asia Argento sul caso Weinstein

Dalle pagine del Corriere della Sera la presidente della Camera Laura Boldrini lancia un appello ad Asia Argento che nei giorni scorsi ha annunciato di volere lasciare l’Italia per le critiche ricevute sul caso Weinstein

La presidente della Camera, Laura Boldrini e l'attrice Asia Argento
La presidente della Camera, Laura Boldrini e l'attrice Asia Argento Foto: ANSA/ANGELO CARCONI, EPA/JULIEN WARNAND ANSA

ROMA - «Cara Asia non è il momento di arrendersi, devi restare in Italia, la stragrande maggioranza delle donne ti appoggerà». E’ l’appello che dalle pagine del Corriere della Sera la presidente della Camera Laura Boldrini lancia ad Asia Argento che nei giorni scorsi ha annunciato di volere lasciare l’Italia per le critiche ricevute sul caso Weinstein. «E’ il momento di fare squadra tra le donne. Ognuno lo può fare nel proprio ambito, nello spettacolo, come nella politica – spiega Boldrini -.

Il "caucus donne" alla Camera
La presidente ricorda poi come alla Camera abbia istituito il ‘caucus delle donne’, un gruppo di deputate interpartitico come usa negli Stati Uniti. Le donne, insieme, possono mettere al centro dell’attenzione le questioni di genere, incluso il problema degli abusi»
. Per quanto riguarda le molestie e gli stupri – sottolinea -, il problema sono gli uomini e il loro comportamento. "Invece in questa vicenda stiamo sentendo cose inaccettabili: aveva la minigonna? Era provocante? Perché ha denunciato così tardi? Inaccettabile, lo ripeto. Noi dobbiamo spostare l’attenzione dalle vittime ai colpevoli». La Rete, Internet, inoltre, «è la nuova frontiera dell’umiliazione per il mondo femminile». Una donna si trova spesso davanti a un bivio: o accettare le offese, le sconcezze oppure uscire dal web prosegue Boldrini.

La commissione per Jo Cox
"Alla Camera" conclude, "ho istituito una commissione sui fenomeni di odio, dedicata alla deputata laburista britannica Jo Cox, uccisa nella campagna elettorale per la Brexit. Le conclusioni della commissione sono inquietanti: al vertice della piramide dell’odio c’è la donna. E’ il bersaglio numero uno delle violenze, dell’intolleranza. Forse si è creduto che le questioni femminili fossero risolte. Niente di più sbagliato. Si è, invece, perso molto terreno e la misoginia avvelena la società».