Genova, non chiara la dinamica della rissa tra i volontari al cimitero
Rinviato a fine luglio il processo che vede coinvolti tre volontari del pronto soccorso, due di Milano e uno di Genova, che hanno attaccato rissa fuori dal cimitero monumentale Staglieno. Erano tutti e tre lì per chiedere offerte ai passanti
GENOVA - Sono stati rimessi in libertà dal giudice dopo l'udienza di convalida dell'arresto i tre volontari delle pubbliche assistenze di Milano e di Genova fermati ieri mattina dalla polizia per rissa davanti al cimitero monumentale Staglieno. Il giudice ha rinviato il processo a fine luglio in attesa di conoscere meglio la dinamica di quanto accaduto.
LA ZUFFA - Chiaro il motivo della lite: i volontari delle due ambulanze si contendevano il permesso di raccogliere fondi chiedendo offerte ai passanti alle 3 uscite del cimitero. La discussione è degenerata quando un volontario di Genova, un pregiudicato con alle spalle un omicidio colposo (anni fa procurò la morte di un pensionato a cui aveva rubato l'auto; il signore tentò di impedirgli la fuga attaccandosi alla portiera della vettura), ha cercato di sistemare il banchetto delle offerte almeno ad uno dei tre ingressi. I due volontari di Milano (un incensurato e un pregiudicato per rapina) si sono risentiti ed è divampata la rissa con tanto di colpi di sedia. La lite è stata sedata dai poliziotti che poi hanno arrestato i tre.
COME MAI A GENOVA - Dai verbali è emerso che i due milanesi hanno giustificato la presenza a Genova per raccogliere fondi affermando che «Qui a Genova si incassano più soldi che a Milano». Indagini sono state avviate dalle Asl di Milano e di Genova sulla gestione delle due pubbliche assistenze, che non risultano iscritte all'Anpas.
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