29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
A Brescia e a Perugia

«Tagliamo la testa ai miscredenti»: due marocchini espulsi per radicalismo islamico

Due marocchini di 25 e 29 anni sono stati espulsi dal territorio italiano per posizioni estremiste e presunti contatti con il circuito dei foreign fighters. Uno dei due invitava a tagliare la testa ai cristiani nel nome di Allah

Due marocchini di 25 e 29 anni sono stati espulsi dal territorio italiano per posizioni estremiste
Due marocchini di 25 e 29 anni sono stati espulsi dal territorio italiano per posizioni estremiste Foto: ANSA/ CARLO FERRARO ANSA

ROMA -  Una nota del Viminale informa che due cittadini marocchini di 25 e 29 anni sono stati espulsi per motivi di sicurezza. Il primo, residente nel bresciano e titolare di permesso di soggiorno, è stato espulso a seguito di approfondite indagini investigative condotte dal Ros dell’Arma dei Carabinieri, secondo cui faceva parte del circuito relazionale del foreign fighter El Abboubi Anas, arrestato nel giugno 2013 dalla Digos della questura di Brescia, per i reati di addestramento ad attività con finalità di terrorismo internazionale e, dopo la sua liberazione, partito per la Siria dove si è unito alle milizie dello Stato Islamico. Il 25enne, in particolare, era solito condividere sui social post che attestavano la propria adesione all’ideologia jihadista, contenuti d’area relativi al Califfato nonché files riconducibili ad Abboubi, a conferma dello stretto legame con quest’ultimo. 

La seconda espulsione
Il secondo uomo espulso, di Perugia e senza fissa dimora, era senza permesso di soggiorno e fonti di reddito. Secondo il Viminale il 29enne era stato già segnalato alle forze di polizia nel 2010 in quanto imam e responsabile del centro di preghiera di via dei Priori, nel capoluogo umbro, nonché per i suoi rapporti, ancora attuali, con il connazionale Hadeg Abdelmoutalib, già oggetto di attività info-investigative svolte dalla Digos perugina in ragione della sua accertata contiguità con gli ambienti dell’estremismo islamico. Ma non è la prima volta che le forze dell'ordine hanno avuto a che fare con lui. Perchè l'uomo in occasione di una predica recentemente tenuta a Perugia, avrebbe divulgato messaggi dal tenore radicale, invocando il taglio della testa per i non credenti e invitando i presenti, se chiamati da Allah, a sacrificare la propria vita.