24 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Economia

Turismo in calo, ma si salva la montagna

I dati del 2016 dell’Osservatorio regionale: Vercelli e Valsesia guadagnano arrivi ma perdono pernottamenti. Le zone d’alta quota continuano ad attrarre

VERCELLI – Il Piemonte piace, e il comparto turistico chiude il 2016 con un andamento nel complesso positivo, grazie soprattutto alla componente italiana. Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio turistico regionale, il 2016 conferma il trend di crescita sia nelle presenze (+2,41%), sia negli arrivi (+2,67%), con 4 milioni e 800mila turisti e superando la soglia dei 14 milioni di pernottamenti. A livello numerico Vercelli si piazza solo al penultimo nella hit-parade delle province piemontesi più visitate, con una felice eccezione per le perfomance registrate dalle zone di montagna.

Meno pernottamenti in zona, ma la montagna vercellese continua a piacere
Il Vercellese tutto, Valsesia compresa, chiude il 2016 con un +2,1% degli arrivi ma incassando un -6,5% nelle presenze, detto meglio significa che in zona sono arrivati 96.774 turisti a fronte dei 94.757 del 2015, ma i pernottamenti complessivi dell’anno sono scesi da 309.240 a 289.256. Insomma Vercelli, insieme alla vicina Biella resta tra i fanalini di coda del turismo piemontese, tuttavia va detto, ad onor del territorio, che la montagna ha retto bene, soprattutto per quanto riguarda gli arrivi da Oltreconfine. In un’annata di flessione per le presenze estere, dopo il boom del 2015 che con la complicità di Expo aveva segnato un +20%, gli unici dati positivi sul fronte stranieri arrivano dal Distretto dei Laghi, dalle zone collinari del sud Piemonte e dal Vercellese, proprio grazie alle zone alpine.

Vercelli e Valsesia poli attrattivi per il turismo straniero
Mentre le terre del vino confermano una vocazione internazionale ormai consolidata, e quelle dei laghi nella stagione estiva segnano arrivi e presenze estere in crescita del 4 e del 6%, per la montagna va fatto un discorso a parte. La stagione invernale 2015/2016 ha chiuso con un +7% di arrivi ma un –12% di presenze. Stesso andamento per il periodo estivo: il saldo degli arrivi è positivo, con un incremento del numero di turisti pari al 5%, ma si registra una flessione dei pernottamenti, dovuta proprio alla componente estera. In estate, laddove il torinese segna una contrazione dei flussi internazionali, Valsesia e Vercellese crescono, così come le montagne del Cuneese. In inverno, rallentano sia le località sciistiche torinesi sia quelle della provincia di Cuneo, mentre la solita Valsesia continua ad attrarre turisti, e chiude in positivo. I dati regionali comprendenti tutte le località montane si assestano per il 2016 a 1milione 351mila presenze per l’inverno e a 1milione 580 mila per l’estate.

L’analisi dei flussi nazionali e internazionali
Tornando per un attimo all’analisi dei flussi internazionali, va detto che hanno comunque registrato il secondo miglior risultato degli ultimi dieci anni, con oltre 1milione 800mila arrivi e 5milioni e 800mila presenze. I dati indicano una flessione di alcuni mercati, in particolare Germania, Francia e Regno Unito. Crescono invece i flussi dai Paesi del nord Europa: il primo, per percentuale di incremento, è il BeNeLux, con +19% di arrivi e +17% di presenze, a seguire la Svizzera, con +13% di arrivi a +14% di presenze, e la Scandinavia (+5% arrivi e +2% presenze). Per quanto riguarda il turismo interno gli aumenti più significativi arrivano dalla Lombardia, che costituisce la seconda regione di provenienza dopo il Piemonte stesso, con 1milione e 400mila pernottamenti e una crescita del 18% negli arrivi e del 15% nelle presenze; a seguire il Lazio e la Liguria.