10 scrittori per il museo Borgogna
Nel libro Storie da museo 10 racconti ispirati dal luogo e dalle sue opere. Tra gli autori anche la biellese Carla Fiorio e Alessandro Barbaglia, finalista del premio Bancarella

VERCELLI – Promuovere la cultura in modo non convenzionale si può. Lo dimostra il museo Borgogna, che domenica 9 aprile presenterà il frutto dell’iniziativa «(De)scrivere l’arte», percorso cominciato nel 2016 con un appello su Facebook, che culmina ora con la pubblicazione di volume di racconti.
Storie da museo, l’ispirazione del Borgogna in 10 racconti
Ma andiamo con ordine: per una promozione sopra le righe ci vuole un’idea originale. Per trovarla il museo Borgogna si è affidato alla creatività sui Social, a rispondere con la proposta più innovativa è stato lo storyteller vercellese Massimo Benedetti. Il suo input è stato accolto, elaborato e ampliato grazie all’aiuto di 10 scrittori e dell’editore Lorenzo Proverbio. Et voilà , ecco Storie da museo il libro che racconta le suggestioni del Borgogna. Ma non le racconta passando in rassegna le opere esposte, o tracciando un compendio storico del prestigioso museo cittadino, lo fa usando le armi della fantasia, affilate per l’occasione dagli autori, in rigoroso ordine alfabetico: Alessandro Barbaglia, Lina Besate, Elisa Caramella, Carla Fiorio, Giorgio Levi, Gianluca Mercadante, Elisa Monteverde, Vito Montrone, Edoardo Rosso ed Edoardo Sarasso.
(De)scrivere l’arte con una full-immersion
I 10 «prescelti» (passate il termine) sono stati accolti tra le antiche mura di Casa Borgogna e lì lasciati ad aggirarsi liberamente tra le sale per alcune ore per una full-immersion a tu per tu con il variegato panorama espositivo. All’uscita è stato chiesto loro di comporre un racconto sulla base delle impressioni raccolte, con l’unico vincolo di citare il museo almeno due volte. Il risultato dell’interessante esperimento creativo sarà presentato domenica, dalle 16 in poi, con la complicità di alcuni alunni del liceo scientifico di Vercelli e alcuni volontari del servizio civile, che leggeranno brani inediti tratti dal volume.
Carla Fiorio, una biellese al museo e la «sindrome di Rubens»
Tra gli scrittori selezionati anche la biellese Carla Fiorio autrice del romanzo Tosse e amore, che riassume così l’inusuale esperienza: «Il 27 novembre hanno convocato al museo Borgogna 10 scrittori, li hanno tenuti dentro un tot di ore e poi liberati chiedendo loro di elaborare un racconto di circa 15.000 battute che citasse due volte il museo. Io ho avuto l'onore di far parte dell’iniziativa, insieme, tra gli altri, ad Alessandro Barbaglia che proprio quest'anno è fra i finalisti del premio Bancarella con il suo libro La locanda dell'ultima solitudine». Il racconto di Fiorio si ispira ad un quadro di scuola fiamminga e prendendo come spunto la cosiddetta «sindrome di Rubens» indaga sul rapporto tra arte e verità storica: «La sindrome di Rubens è un fenomeno studiato e documentato con tanto di numeri – spiega la scrittrice – che mette in connessione visione di un’opera e pulsione sessuale. Me l’ha chiamata alla mente un quadro di Van Hove esposto al Borgogna, in cui s’intrecciano la stregoneria, la sensualità, il contesto storico. E di più per ora non posso dire». Per leggere integralmente i racconti si dovrà aspettare almeno fino a domenica, il libro è pubblicato dalla vercellese Edizioni Efffedi e sarà in vendita a 12 euro.