28 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Economia

Produzione in discesa nel Vercellese

Il manifatturiero chiude il 2016 a -1,7%. Ciccioni, Camera di Commercio: «Evidenti problemi sul versante della domanda. Debolezza cronica di quella interna e mancato contributo di quella estera»

VERCELLI – Piemonte sale, Vercelli scende. L’ultimo trimestre 2016 a livello regionale si è chiuso con un saldo positivo sul fronte della produzione industriale (+ 2,5), diversa la situazione a livello locale, dove il manifatturiero perde colpi e s’assesta sull’unico dato negativo dell’intero anno (- 1.7%), e il primo con segno meno dall’inizio del 2015. Dietro la battuta d’arresto, secondo le analisi della Camera di Commercio di Biella e Vercelli, contrazione della domanda e crisi dei mercati esteri.

I nodi della domanda e dell’internazionalizzazione
Una lettura della situazione arriva da Alessandro Ciccioni, presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli: «Nel Vercellese il dato negativo è legato a evidenti problemi sul versante della domanda, dove alla ormai cronica debolezza di quella interna si assiste, dopo tempo, al mancato contributo di quella estera, certamente legato alla crisi dei mercati emergenti. Il sistema camerale non mancherà di incoraggiare i processi di internazionalizzazione delle imprese del territorio, cercando di presidiare nuovi mercati».

I numeri: cresce il Chimico, in calo altre industrie manifatturiere e tessile
Tornando sul versante ordini, si nota come quelli provenienti dal mercato interno siano scesi di 8,2 punti percentuali, mentre nonostante tutto l’estero è rimasto sostanzialmente stabile, fatta eccezione per il sensibile calo della domanda per la Metalmeccanica e le Altre industrie manifatturiere (rispettivamente -5,1% e -5,0%).  Il dato medio negativo nasconde però diverse sfaccettature, tra tutte spicca l’ottimo risultato del settore Chimico che ha chiuso il 2016 con una produzione a +8,1%  e con gli ordinativi esteri in crescita del 12,9%. Meno esaltante, ma comunque positivo, il dato di Rubinetteria e valvolame (+0,3%), sostanzialmente stabile l’Alimentare (-0,2%), marcata la contrazione per le Altre industrie manifatturiere (-10,4%), mentre l’industria del Tessile e Abbigliamento scende al -2,5%.

Innovazioni, investimenti e occupazione: futuro incerto
Guardando ai dati dell’anno appena trascorso salta all’occhio che ben il 67,5% delle imprese non ha investito in alcuna innovazione interna. Nonostante il dato sia in miglioramento rispetto al 70% registrato nel corso del precedente biennio, la scarsità di investimento preoccupa, anche nel divenire, come fa notare il presidente di  Confindustria Vercelli Valsesia, Giorgio Cottura: «Secondo le nostre rilevazioni persiste anche nel primo trimestre del 2017 una situazione di sostanziale instabilità come già rilevato al termine dello scorso anno. Preoccupa in particolare la scarsa propensione all’investimento e all’assunzione di personale, sintomi di incertezza anche nel breve termine. Da notare anche il regresso del dato relativo alla media di utilizzo degli impianti che cala dal 72,64% al 70,72%».

Previsioni positive per tessile e abbigliamento
Sempre nell’ordine delle previsioni, quelle di Confindustria, vedono per il primo trimestre 2017 prospettive rosee per il comparto T&A, che registra tre saldi positivi tra imprenditori ottimisti e pessimisti. Sull’andamento dell’occupazione si sale da 0 a +7,14%, i livelli di attività toccano il +14,29% e le esportazioni il +28,57%. Meno buoni i parametri relativi agli altri settori produttivi, in primis il Metalmeccanico che registra una battuta d’arresto: per le previsioni relative all’occupazione, il saldo da 9,52 scende a 0 e per i livelli di attività si passa da -7,14 a -8,57.