Sala indagato. Il neosindaco di Milano: «Non ne so nulla»
L'inchiesta a carico di Sala è scattata il 21 aprile scorso per effetto dell'esposto presentato in Procura da un ex consigliere di Fdi in Comune: il neo sindaco avrebbe commesso un illecito amministrativo non sanzionabile sotto il profilo penale
MILANO - «Non ne sono a conoscenza, comunque non commento». Così il neo sindaco di Milano, Giuseppe Sala, è intervenuto sulla notizia - pubblicata oggi da «Il Fatto Quotidiano» - relativa all'indagine avviata nei suoi confronti dalla Procura di Milano che ipotizzerebbe a suo carico il reato di falso in autocertificazione.
Il perché dell'inchiesta
Nello specifico, l'inchiesta - scattata dopo l'esposto presentato in procura dall'ex capogruppo di Fdi in Comune, Riccardo De Corato - riguarderebbe la proprietà immobiliari (una casa in Engadina, nei pressi di Saint Moritz) e le attività economiche (una società immobiliare in Romania e un'altra società in Italia) che l'ex amministratore delegato di Expo si sarebbe dimenticato di segnalare nell'autocertificazione imposta per legge a chi opera nella pubblica amministrazione. Sala ha parlato a margine della sua prima uscita pubblica in veste di neo primo cittadino milanese: le celebrazioni per il 242esimo anniversario dalla fondazione della Guardia di Finanza. Presenti alla cerimonia anche il procuratore capo di Milano, Francesco Greco, e il procuratore aggiunto a capo del dipartimento anticorruzione, Giulia Perrotti. Greco, interpellato dai giornalisti, ha preferito non sbilanciarsi e non rilasciare nessuna dichiarazione.
Neo sindaco indagato dal 26 aprile
Sala è indagato dal 26 aprile scorso per violazione della legge sulla trasparenza, ma dopo una serie di accertamenti la procura di Milano chiederà l'archiviazione del fascicolo aperto a suo carico. Stando a quanto si è appreso in ambienti giudiziari milanesi, il neo sindaco avrebbe infatti commesso un illecito amministrativo non sanzionabile sotto il profilo penale.
Presunta violazione della legge sulla trasparenza
Sul fronte normativo, l'illecito contestato al neo sindaco riguarda la presunta violazione dell'art 47 della cosiddetta legge sulla trasparenza del 2013. Norma che impone a chi ricopre incarichi nella Pubblica Amministrazione di comunicare, attraverso un'autocertificazione, la propria «situazione patrimoniale complessiva», l'eventuale «titolarità di imprese, le partecipazioni azionarie proprie, del coniuge e dei parenti entro il secondo grado». Sull'indagine è stato volutamente mantenuto il massimo riserbo per non influenzare lo svolgimento della campagna elettorale che si è conclusa con l'elezione di Sala a sindaco di Milano. Dagli accertamenti compiuti negli ultimi due mesi dal pm Giovanni Polizzi è comunque emerso che l'eventuale illecito contestato a Sala ha carattere amministrativo, e non penale. Nei prossimi giorni la procura presenterà all'ufficio gip richiesta di archiviazione. Dopo l'eventuale accoglimento, gli atti saranno trasmessi al Prefetto di Milano, Alessandro Marangoni: sarà lui disporre l'eventuale sanzione amministrativa per il neo primo cittadino.