18 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Leader di FdI sulle occupazioni abusive

Emergenza casa, Meloni: La soluzione non è l'occupazione

Il leader di FdI tuona contro i movimenti per la casa che occupano le case popolari e propone la vendita degli alloggi di edilizia popolare del Comune per la costruzione di nuove case popolari

ROMA«La soluzione all'emergenza abitativa non è occupare abusivamente o espropriare le case. Perché se si stabilisce il principio che si può violare la legge, alla fine a pagare il prezzo sarà sempre la povera gente, che magari ha lavorato tutta una vita per comprarsi una casa e ora è costretto a non uscire di casa per paura di vedersela occupata». Così Giorgia Meloni scrive sul suo profilo Facebook rifacendosi a quanto detto nel corso dell'ultima puntata del programma Mediaset Quinta Colonna.

Il piano sulle case popolari
È vero che le amministrazioni hanno gestito spesso malissimo il loro patrimonio di case popolari e la possibilità che avevano di costruire altre case popolari, afferma Giorgia Meloni, che si spinge a proporre le sue soluzioni. «Io posso dire il mio piano: ci sono cose semplici che si posso fare», alcune già previste dalla legge, come le case a riscatto, dai cui soldi risparmiati potrebbero essere costruite altre case comunali. Se il Comune di Roma vendesse gli 8mila alloggi di edilizia immobiliare – «le case di pregio in cui le persone vivono a otto euro al mese, perché sono gli amici degli amici» – con i soldi incassati si può procedere alla costruzione di nuove case popolari. «Ci sono infinite cose che farei se venissi eletto sindaco di Roma», aggiunge il presidente di FdI.

No all'occupazione
«Pero attenzione a dire che siccome l'amministrazione comunale non ha gestito e non gestisce al meglio il proprio patrimonio immobiliare noi la casa ce la pigliamo». Lo dice forte e chiaro la candidata di FdI, denunciando l'illegalità delle occupazioni abusive: «Perché non ci sono regole quando si violano le regole. Perciò nessuno mi garantisce che le case vengono tolte ai «potenti», perché spesso le case vengono tolte alla povera gente», continua Meloni. «Se tu stabilisci il principio che vuoi espropriare, prima esproprierai i palazzinari, poi comincerai ad espropriare la casa di persone che per comprarsi la seconda casa ha lavorato tutta la vita e io non sono d'accordo perché non sono per l'abolizione della proprietà privata».

Il problema dei movimenti per la casa
Rivolgendosi poi agli esponenti dei movimenti per la casa, Meloni afferma: «Non passasse il principio per cui chi si lega al movimenti organizzato e ai centri sociali riesce ad avere un'abitazione, mentre il disabile o la vecchina o chi non riesce a farlo no. Abbiamo visto casi, come quello di Roma 2014, in cuici sono stati 40 indagati dei movimenti per la casa perché andavano a bussare alle porte di chi avrebbe occupato chiedendo soldi». E conclude Meloni: «Quando consenti che le leggi si violini, consenti di tutto. Io farei sgomberare i centri sociali, così dai luoghi in cui c'erano i centri sociali facciamo nascere nuove case popolari».