San Lorenzo, svelato il mistero dell'omicidio Degenhardt
I tre assassini avevano deciso di darsi alla fuga e avevano raggiunto la Romania. Uno di loro si era anche diretto in Norvegia
ROMA - Per l'omicidio di Oliver Degenhardt, il 49enne manager tedesco trovato morto lo scorso 6 novembre in via dei Volsci a Roma nel quartiere San Lorenzo, sono state arrestate quattro persone. Erano fuggite in Romania e dirette in Norvegia.
L'assassinio in via dei Volsci
La vittima conosceva bene i suoi assassini. Sono stati i contatti via facebook e le chat di wa a svelare il mistero agli inquirenti. Alle 23.10 Oliver Degenhardt è salito nella sua abitazione con i tre romeni che poi lo avrebbero barbaramente ucciso. Forse viene consumato un rapporto sessuale, poi però qualcosa va storto e esplode una lite. I tre uomini provano a portare via degli oggetti dall'appartamento, ma il manager reagisce alla tentata rapina e ne nasce una colluttazione. L'uomo viene dunque ucciso: l'autopsia dirà che a provocare la sua morte sono state delle lesioni al torace e al collo.
La scena del crimine era compromessa
Solo allora, quando capiscono d'aver assassinato l'uomo, i tre romeni decidono di dare fuoco a tutto per eliminare ogni possibile traccia dell'accaduto. Prima, però, decidono anche di svaligiare l'appartamento per confondere gli investigatori. A mezzanotte arriva la chiamata ai vigili del fuoco che, domando il rogo, trovano il manager tedesco morto. Ma ricostruire la vicenda sarà difficilissimo perché la scena del crimine è così completamente compromessa.
L'arresto dei criminali in Romania
Eppure, il Nucleo Investigativo di Roma riesce a ricomporre le tessere del puzzle e ad arrivare a Costantin Andronache, che aveva lasciato un impronta digitale su una scatola di cellulare. Da lì, i Carabinieri sono riusciti a collocare il 23enne sulla scena del crimine e per arrivare agli altri complici il passo è stato breve. I tre, nel frattempo, avevano deciso di darsi alla fuga e hanno raggiunto la Romania. Andronache si era anche diretto in Norvegia. Credevano di averla fatta franca, ma i Carabinieri del Nucleo Investigativo sono riusciti a ricostruire quanto accaduto e ad individuare i colpevoli grazie anche ai tabulati telefonici e alle intercettazioni. Fondamentale l'aiuto della polizia romena.